La maxi evasione dell’idraulico

La Finanza gli contesta tasse per circa 80mila euro in un anno

Sul caso indagano i carabinieri di Lavena Ponte Tresa

Sul caso indagano i carabinieri di Lavena Ponte Tresa

Recanati, 6 settembre 2014 - UN ANNO di lavoro, e neanche un euro di guadagno denunciato al Fisco. Per questo il titolare di una impresa idraulica recanatese si è visto sequestrare una porzione di immobile e alcuni conti correnti. Secondo l’accusa, avrebbe evaso 80mila euro su oltre duecentomila euro che si ritiene abbia incassato con la sua attività. L’uomo, che non è marchigiano di origine ma ormai da molti anni risiede a Recanati, dove è piuttosto conosciuto, ha una avviata attività e si occupa di opere idrauliche importanti. Ma a quanto sembra, nel 2013 non avrebbe guadagnato nulla visto che quest’anno non ha presentato alcuna denuncia dei redditi. Su di lui però è scattato un controllo da parte della Guardia di finanza di Porto Recanati e alla fine, in base agli elementi raccolti, si è ritenuto che si trattasse di un evasore totale. Per questo per lui il sostituto procuratore di Macerata Claudio Rastrelli ha chiesto e ottenuto un sequestro di beni per il valore equivalente a quello della presunta evasione: ottantamila euro. I sigilli sono scattati su una porzione di immobile intestato all’imprenditore, e su alcuni conti correnti bancari. ORA PER IL RECANATESE l’avvocato Maurizio Ballarini presenterà un’istanza di riesame, per chiedere il dissequestro dei beni e confutare le tesi dell’accusa. L’imprenditore respinge le accuse, sulle quali ora dovranno pronunciarsi i giudici del tribunale di Macerata. L’accertamento sul recanatese rientra nei controlli a campione condotti dalla Finanza, che anche attraverso alcuni indicatori, come le auto di lusso, individuano i soggetti su cui fare le verifiche fiscali.