Morto a 25 anni, il dolore degli amici: "Come faremo senza i tuoi sorrisi"

Sant’Angelo in Pontano, oggi il funerale di Fausto Pierangeli

Oggi l’ultimo saluto a Fausto Pierangeli, stroncato da un infarto a 25 anni

Oggi l’ultimo saluto a Fausto Pierangeli, stroncato da un infarto a 25 anni

Sant’Angelo in Pontano, 5 ottobre 2015 – Ha scelto di non effettuare l’autopsia la famiglia di Fausto Pierangeli, il 25enne di Sant’Angelo in Pontano colpito da un infarto letale sabato mattina a San Ginesio, mentre passeggiava per i vigneti con i suoi amici. Certi della causa naturale della morte, mamma Tania e babbo Fabio hanno chiesto espressamente che non venisse eseguito l’esame medico. Ieri sera l’autorità giudiziaria ha dato il nullaosta per la sepoltura e ha riconsegnato ai genitori la salma, conservata per due giorni nell’ospedale di Macerata. Oggi alle 15, nella chiesa parrocchiale di Sant’Angelo, è previsto l’ultimo saluto al ‘ragazzone’ amato da tutti.

Animatore nei villaggi turistici e disc jockey alla Eden Viaggi, girava spesso per lavoro e il 25 ottobre, dopo un’estate trascorsa a Sharm El Sheik, sarebbe dovuto partire per Cuba. Dal momento della tragedia, avvenuta sabato alle 9 nella campagna ginesina, in contrada San Costanzo a pochi metri dalla casa di un amico, centinaia di giovani, colleghi e parenti si sono stretti intorno ai genitori, alla sorella maggiore Cinzia e al fratello più piccolo Mattia. Sant’Angelo, tra le lacrime, non riesce ancora a trovare le parole per una fine tanto improvvisa e assurda. Cinque anni fa il 25enne aveva avuto problemi di aritmia cardiaca, ma niente avrebbe fatto presupporre una morte simile.

Lui, il gigante buono, sano, forte e robusto, faceva mille cose, era sempre attivo e aveva il sorriso acceso. Sulla sua pagina Facebook è caduta una pioggia di messaggi. «Ci siamo insultati e menati spesso e volentieri – dice in una dedica commovente un caro amico di Fausto –, ci siamo abbracciati e confidati ancora di più, sei stato un ‘grosso’ amico mio in tutti i sensi. Non ci conoscevamo da tanto, 4-5 anni in realtà, ma da quel giorno ci siamo voluti bene, tanto! Ti ho chiamato in mille modi e mille altri ne avevo ancora. Eri tornato da poco, avevamo festeggiato il tuo compleanno due settimane fa, ma non servivano compleanni, quando stavamo insieme era sempre festa. Fa’..ma io adesso che faccio? Con chi me la prendo? Ero abituato a non vederti per tanto tempo, facevi il lavoro più bello del mondo, l’hai sempre detto, ma adesso non vederti più…io non sono pronto. Per me resterai sempre il mio amico, e se magari un giorno ci rivedremo, avrò un sacco di cose da raccontarti...».