Martedì 23 Aprile 2024

La manifestazione: cento in piazza: «Non spegniamo cinema e teatro»

Fiaccolata con grandi e bambini

Tante persone in piazza della Libertà per aderire alla fiaccolata organizzata a sostegno della cultura (Foto Calavita)

Tante persone in piazza della Libertà per aderire alla fiaccolata organizzata a sostegno della cultura (Foto Calavita)

Macerata, 11 gennaio 2015 - Tanti bambini che al cinema Italia forse non sono mai andati o che non hanno mai visto uno spettacolo del teatro Rebis, ma che i genitori hanno voluto portare in piazza per dire ‘no’ allo spegnimento di due simboli della cultura cittadina. Erano in tanti ieri pomeriggio, oltre un centinaio di persone, in piazza della Libertà alla fiaccolata organizzata contro la chiusura del cinema Italia e per difendere il lavoro del teatro Rebis, che ha visto la sua sede assegnata, tramite bando, a un’associazione sportiva.

In piazza della Libertà hanno acceso le fiaccole e poi, come spiegato da Matteo Antonini, uno degli organizzatori, tutti sono partiti per un giro di alcuni luoghi simbolici del centro, dove per tutto il Novecento si sono proiettati film o fatti spettacoli. Ovviamente il cinema Italia, ma anche quello che rimane del cinema Corso, una tappa anche in vicolo Ulissi e Santa Maria della Porta, sempre parlando di cinema e ricordando i tempi in cui il centro era luogo principe di proiezioni e di ritrovo per gente di tutte le età. «Molte volte in questi anni ci siamo sentiti soli, ma questa serata dimostra che non lo siamo», ha detto Maurizio Rinaldelli Uncinetti, dell’Associazione Nuovo Cinema che gestisce il cinema Italia, la cui programmazione, quella già fissata andrà avanti fino a giugno.

«Questa vicenda drammatica – ha proseguito – ha permesso a tutti di portare la propria testimonianza su una struttura, un simbolo importante per la città. Questa manifestazione ci dà la voglia e la forza di andare avanti». Portano in piazza, invece, il «paradosso» di aver visto assegnare una sede a valenza culturale a un’associazione sportiva. «Faremo tutto quanto la legge ci consente per far valere i nostri diritti – spiega Mary Bracalente del teatro Rebis – e, intanto, vogliamo continuare a parlare con le persone per sviluppare una visione critica della vicenda».