Aspirante vigilessa fa causa. La sentenza arriva dopo 33 anni e il Comune si salva dalla bancarotta

La donna ha perso la causa: l’Amministrazione avrebbe dovuto sborsare oltre un milione

Vigili urbani (foto Donzelli)

Vigili urbani (foto Donzelli)

Gagliole (Macerata), 30 luglio 2014 - Aspirante vigilessa perde una causa dopo 33 anni, e il Comune si salva dalla bancarotta. Qualora avesse vinto la ricorrente, infatti, l'amministrazione avrebbe dovuto sborsare oltre un milione di euro tra stipendi arretrati, contributi, liquidazione e spese legali, circa 1,2 milioni di euro.

Nel 1981 Patrizia Bravi, allora trentenne, partecipò al concorso per vigile urbano in Comune. Venne scartata per vizi di forma, ma la donna, ritenendo che il bando fosse sbagliato, aveva presentato ricorso al Tar. I giudici le danno torto, ma lei non si dà per vinta e arriva fino al Consiglio di Stato.

Anche qui però il ricorso viene rigettato, e la vicenda sarebbe finita qui, se non fosse che con la riforma del 2011 la donna acquisisce il diritto di presentare un ultimo ricorso anche alla Corte di Cassazione. La sentenza è arrivata in questi giorni, dopo ben 33 anni.