La Fornarina perde il suo creatore

E’ morto a 77 anni l’imprenditore Gianfranco Fornari: fu tra i primi a credere nell’export

Gianfranco Fornari

Gianfranco Fornari

Civitanova Marche (Macerata), 29 agosto 2014 - Un uomo schivo, di poche parole. Un artigiano della scarpa, prima ancora che imprenditore, dedito al lavoro e molto distante dai riflettori. Nonostante si debba a lui il sucesso di un marchio creato nella piccola Civitanova, ma che oggi è conosciuto in ogni angolo del mondo. Grazie a 35 negozi monomarca, a 40 corner in department store internazionali e prodotti distribuiti in oltre 3mila rivendite multimarca. Ma Gianfranco Fornari — il creatore del brand Fornarina, deceduto mercoledì sera nella sua Civitanova, all’età di 77 anni — era proprio così. E i colleghi che lo conoscevano bene, di lui ricordano proprio la cura del particolare, l’impegno a concentrarsi esclusivamente sul prodotto in fase di realizzazione prima che su tutto il resto, sull’apparenza e l’effimero. Da tempo Fornari soffriva di una malattia incurabile che ha affrontato con serenità fino al suo ultimo respiro. Un nemico, l’unico, riuscito a tenerlo lontano dal lavoro, la sua passione assieme a quella per la famiglia. Con Fornari, se ne va un capitano di industria vecchio stampo, che ha costruito con le sue mani l’azienda, tra i primi a conquistare i mercati esteri, tra questi la Cina.

E’ stato e resta un imprenditore simbolo del successo del distretto marchigiano della calzatura. Gianfranco — Franco per molti — fondò nel 1947 la Fornari Spa e arrivarono subito i primi successi della zeppa in sughero colorata ed estrosa e a seguire la ballerina Fornarina. Nel 1963 il matrimonio con Elena Minnetti, unione da cui nascono i due figli Lino e Giuseppe, entrambi impegnati nella gestione dell’azienda. Negli anni ’70 la Fornarina fa il salto internazionale e Fornari è tra i primi imprenditori a monitorare il modo di vestire dei giovani londinesi, tant’è che oggi c’è un negozio Fornarina nella famosa Carnaby Street. Da lì lo sbarco del marchio in Cina, America, Hong Kong e investimenti sempre tesi verso modelli nuovi. Una vita intera trascorsa nella sua azienda, amato da collaboratori e operai, che ne hanno apprezzato professionalità e generosità.

Non è stato infatti solo un uomo di impresa e di successo, ma anche un uomo che ha fatto tanto del bene a chi ha bussato alla sua porta e tutto nel silenzio più assoluto. Tratti che ricorda il sindaco di Civitanova, Tommaso Corvatta: «Con Fornari se ne va una figura geniale, di quelle che hanno fatto la storia dello sviluppo industriale di Civitanova del secondo dopoguerra e del suo boom economico». «Oggi si guarda più all’aspetto stilistico e d’immagine — dice Germano Ercoli, ex presidente di Confindustria Macerata e titolare di Eurosuole — ma non era così per Fornari. Lui si concentrava sul prodotto». Questa mattina l’ultimo saluto al Cristo Re di Civitanova, a pochi passi dalla sua abitazione dove era sempre rimasto a vivere.