Festa alternativa? L’happy hour con frati e suore

Tolentino: la missione particolare FOTO L'aperitivo

Tolentino (Macerata), happy hour con frati e suore (Foto Gentili)

Tolentino (Macerata), happy hour con frati e suore (Foto Gentili)

Tolentino (Macerata), 19 settembre 2014 - In aperitivo veritas. Perché suore e frati francescani sono approdati a Tolentino con una missione: portare un messaggio di speranza, verità e quindi Vita, tra i giovani. Incontrandoli la mattina nelle scuole superiori, il pomeriggio a casa per le famiglie, e la sera nei locali che sono soliti frequentare. Come il Dabliu Bar (foto) di piazza Togliatti, che ieri e mercoledì ha ospitato un happy hour speciale.

A lanciare l’idea è stato don Sergio Fraticelli della parrocchia dello Spirito Santo, che ha chiamato una quindicina di missionari della «Terra dei Fioretti» di Loreto per placare la sete dei ragazzi, aiutarli nella ricerca di un senso più ampio da dare alla vita.

«Con questo happy hour si inizia a spingere “off” sulla rabbia, sul giudizio degli altri — spiega padre Roberto — e sulle false immagini di Dio, sugli idoli. Bisogna spegnere le ferite che ci fanno stare male e ci appesantiscono a terra, il non perdonarsi di aver fallito su una storia d’amore, a scuola, nel lavoro, con i genitori. Basta credere in un Dio raccontato da altri, bisogna incontrarlo in prima persona. Tanti off per accendere qualcosa».

Così, tra la proiezione di un video e gli stuzzichini e i cocktail serviti da suor Marilda e la novizia Tiziana, i ragazzi hanno cominciato ad aprirsi. Qualcuno è passato dubbioso domandandosi perché il bar fosse pieno di gente col saio, ma qualcun altro è rimasto, incuriosito. Per ascoltare la testimonianza di Ilaria che, dopo una grande delusione amorosa e una crisi esistenziale, ha trovato Dio e si è trasferita da Torino a Numana. O Andrea che, dopo la rottura con la fidanzata, è diventato un pr, ha smesso di studiare e ha iniziato a bere. Ma dal giorno in cui Dio gli ha parlato in maniera forte, mettendolo davanti a una scelta importante, è rinato e ora sta per laurearsi.

«Devo tutto a lui — dice —, malgrado gli errori che continuo a fare ogni giorno, so che il suo pensiero su di me non cambierà mai». O Gianluca, emerso da un periodo buio anche grazie a Padre Roberto, che si definisce “nuovo”. «I giovani di oggi — afferma suor Marilda delle francescane alcantarine — chiedono solo di essere amati e di amare. Hanno paura del futuro, di scoprirsi. Il freno iniziale è per timidezza, ma tutti cercano la felicità e noi siamo qui per darle un nome».

«Siamo qui affinché i giovani possano imparare ad amare la vita che hanno — aggiunge padre Alessandro dei frati minori —, questo è l’essenziale. Se poi scoprono che arriva da Dio, è un passo in più». Perché la vita è bella, e i francescani vogliono dimostrarlo anche scatenandosi in un ballo. Così nel finale, hanno trascinato i ragazzi nelle danze, a mo’ di Sister Act. «Ci vuole coraggio per fare iniziative come questa — hanno commentato Alessia, Eleonora e Martina —, per uscire dalla chiesa e incontrare i giovani. E noi siamo qui». L’appuntamento è per questa sera alle 19 al Rewind, accanto al cinema Giometti, e domani alle 21 festa musicale al teatro dello Spirito Santo.