"Il manoscritto di Leopardi è un falso". Scatta la perizia grafologica

Il 5 novembre l’udienza per affidare l’incarico

La casa d’asta che deteneva il manoscritto di Leopardi

La casa d’asta che deteneva il manoscritto di Leopardi

Recanati (Macerata), 25 ottobre 2014 - Una perizia grafologica sul manoscritto di Leopardi. Si terrà il 5 novembre in tribunale a Macerata l’udienza per affidare l’incarico che dovrà contribuire a fare chiarezza sul caso del manoscritto de L’Infinito sotto sequestro.

Il testo era stato ritrovato a Cingoli e attribuito a Giacomo Leopardi: secondo le prime indagini, però, sarebbe un falso. Dopo un sopralluogo di una esperta della Soprintendenza archivistica del Lazio, secondo la quale appunto il documento era falso, la procura di Macerata ha disposto il sequestro, eseguito in luglio a Roma alla Minerva, la casa d’asta che lo deteneva e lo aveva messo in vendita. Nell’inchiesta ci sono due indagati, il proprietario e il direttore della biblioteca di Cingoli.