Infinito sequestrato, Pernici: "Sono allibito. Ma io non ho mai detto che fosse autentico"

Parla il bibliotecario, uno degli indagati

Il manoscritto dell'Infinito di Leopardi ritirato dall'asta

Il manoscritto dell'Infinito di Leopardi ritirato dall'asta

Macerata, 25 luglio 2014 - «Meravigliato? E’ dir poco»! Luca Pernici, il direttore delle civiche istituzioni culturali di Cingoli, esprime il suo stato d’animo sintetizzandone l’essenza con due aggettivi. «Quando ho appreso dell’indagine, sono rimasto allibito ma resto assolutamente sereno. E la mia tranquillità ha il preciso supporto di un motivo molto semplice: io non ho mai affermato che il documento da me rinvenuto sia vero. Quindi…». E Pernici ripercorre il tracciato della vicenda che lo ha portato al rinvenimento della copia dell’Infinito. «L’ho trovato consultando, per una personale ricerca riguardante Cingoli, un carteggio conservato da un collezionista. Nelle pieghe di un altro documento, era contenuta la copia dell’Infinito. Certo, a prima vista ho avuto le sensazioni che qualsiasi appassionato può provare. Ma mi sono guardato bene dal divulgare il reperimento. Anzi, sono trascorsi dieci mesi durante i quali mi sono rivolto e affidato all’Università di Macerata e a due dei maggiori esperti degli scritti leopardiani: a studiosi seri che hanno svolto i più approfonditi e minuziosi accertamenti. E’ comunque di chiara evidenza un fatto: io non ho mai rilasciato dichiarazioni sulla veridicità della copia dell’Infinito».

«La vendita all’asta — ha dichiarato invece il direttore della Minerva, Fabio Massimo Bertolo — è stata programmata con sei mesi di anticipo rispetto al 26 giugno, dunque l’autografo è stato ampiamente studiato, illustrato e presentato a collezionisti e istituzioni. L’autografo è stato autorevolmente periziato da due illustri esperti di Leopardi, di riconosciuta fama, che l’hanno potuto analizzare a lungo prima che venisse presentato alla casa d’aste e inserito in catalogo. Alla luce dei dubbi e delle indiscrezioni trapelate prima della vendita, anche a seguito di alcuni articoli, pur concordando sul parere dei periti che ne avevano attestato l’autenticità, la Minerva ha deciso, d’accordo coi proprietari, di ritirarlo dalla vendita per ulteriori ricerche al fine di fugare ogni dubbio. Intanto la Regione ha avviato il 27 giugno un procedimento di notifica dell’autografo, procedimento confermato con delibera del 15 luglio dopo un sopralluogo e un’ispezione del manoscritto. La Minerva Auctions ha provveduto anche, in accordo con la Regione Lazio e la Sovrintendenza del Lazio, a sondare la disponibilità dell’Icpal per effettuare degli accertamenti diagnostici sull’autografo».