Belforte: ladri in azione in piena mattina, casa ripulita

Spariti oro e assegni. La rabbia del proprietario: «E’ sconcertante, non c’è pace»

Un ladro cerca di forzare una finestra

Un ladro cerca di forzare una finestra

macerata, 23 maggio 2015 - TOPI d’appartamento in azione a Belforte, in piena mattina: hanno fatto razzìa di oggetti d’oro e di un libretto degli assegni ai danni di una famiglia che abita lungo la statale 77. Il proprietario, in pensione, è rientrato verso le 11 e ha trovato casa completamente a soqquadro. Mobili aperti, cassetti all’aria, indumenti a terra: ogni stanza sottosopra per un bottino difficile da quantificare, di qualche migliaio d’euro. Mancano all’appello preziosi e il libretto con gli assegni in bianco, immediatamente denunciato con il numero di serie e bloccato dalla banca.

«Siamo ancora sconcertati, non pensi mai possa capitare alla tua famiglia», dice il padrone. Hanno subìto il colpo mercoledì mattina, tra le 9.30 e le 11. I ladri hanno aspettato che l’abitazione fosse vuota e che uscisse una figlia per entrare in azione. Forzando una finestra sul retro si sono introdotti facilmente in casa e hanno portato via tutto quello che sono riusciti a trovare, mettendo mano su oggetti anche dalla grande valenza affettiva, sui ricordi. «Appena entrato sono rimasto gelato – racconta –. Non so se prendere contromisure serva a qualcosa o meno, siamo tutti sfiduciati in paese, in balia degli eventi. Non ci sentiamo tutelati, l’intimità viene violata di continuo, la colpa è di chi sta in alto, di chi non fa rispettare le leggi. Ormai i ladri non hanno più nessuno scrupolo, agiscono di mattina, lungo una strada trafficata, io sarei potuto rientrare da un momento all’altro».

E’ la prima volta che la sua casa finisce nel mirino, ma è da oltre un anno che Belforte non ha tregua. Solo un mese fa è stato tentato un colpo anche in municipio.

L’uomo ha sporto denuncia e i carabinieri hanno fatto partire le indagini. Secondo le prime ricostruzioni qualche residente avrebbe notato una Mercedes grigio metallizzata ferma sulla strada, in via Gino Ranciaro, con un giovane all’interno. Ma nessuno ha immaginato potesse trattarsi di un «palo» che stava partecipando al blitz. I testimoni non sono riusciti a prendere la targa; l’auto però sarebbe molto simile a quella intercettata dai carabinieri, con targa rubata, nella stessa mattina a Piediripa, verso mezzogiorno, inseguita per ore in mezza provincia fino a Gualdo. Sequestrata poi dagli inquirenti insieme al fornito kit da scasso trovato nell’abitacoloAncora non è chiaro quindi se sia la stessa auto, oppure se si sia trattato solo di una coincidenza.