Ladri e vandali all’ex cinema Corso. In arrivo allarme e telecamere

Ipotesi di rilancio: parcheggio e spazio per le associazioni

L’ex cinema Corso (foto Calavita)

L’ex cinema Corso (foto Calavita)

Macerata, 25 maggio 2016 - Quale destino per l’ex cinema Corso? Ormai chiuso da tanti anni, lo stabile tra corso della Repubblica e via Santa Maria della Porta ha un vetro spaccato, graffiti all’esterno del primo piano e i portoni di via dei Catenati semi aperti. Il proprietario della struttura, l’ingegner Alfredo Mancini, patron della Orim, fa presente che queste sono le condizioni del cinema perché più volte visitato dai ladri nell’ultimo periodo, che non solo si sono portati via delle casse per l’amplificazione, ma non si sono risparmiati atti di vandalismo. Mancini lancia un appello rivolto ad associazioni o soggetti che, a vario titolo, abbiano voglia e tempo di mettersi in gioco per elaborare un progetto e provare a ridare vita a uno spazio abbandonato da tanto tempo.

Ma tra le priorità, ora, c’è la messa in sicurezza della struttura. «Metterò un impianto di allarme e installerò delle telecamere – sottolinea Mancini –, sono stati numerose infatti le intrusioni di estranei all’esterno. Ladri e vandali sono entrati, arrecando vari danni alla struttura. Si sono portati via le casse per l’amplificazione, e hanno anche spruzzato gli estintori, ricoprendo parte della superficie di polvere bianca. È a causa di questi episodi che ci sono le porte laterali aperte». Adesso, le possibilità di riutilizzo del cinema Corso sono due. «Non ho abbandonato l’idea di farne un parcheggio – prosegue Mancini –, questo potrebbe essere un progetto. Ma, se c’è qualcuno, associazione o altro soggetto, che volesse prenderlo in gestione per farne uno spazio ludico, culturale o aggregativo in genere, basta che si rivolga in Comune e vediamo come organizzarci. Finché non ci sarà un progetto sulla struttura, è impossibile fare un preventivo in termine di costi e tempi di intervento».

«Mi piacerebbe – aggiunge Mancini – che quello spazio fosse restituito alla città, che tornasse fruibile per tutti, com’era un tempo. Nel corso degli ultimi quattro anni, avevo messo la struttura a disposizione di un paio di gruppi di imprese a scopo caritatevole, ma poi non si è più concretizzato nulla. L’anno scorso, inoltre, sono stato in Regione, dove mi è stato detto che c’è la necessità di elaborare appunto un business plan dove siano riportati sia l’aspetto culturale sia quello economico del progetto che si vuole realizzare». «Il Comune, poi, ha sempre seguito la questione – aggiunge Mancini –. Siamo in attesa di chi avrà voglia di farsi avanti. Io faccio l’imprenditore. Aspetto proposte». In ogni caso, quello stabile non potrà mai tornare ad essere un cinema? «No – spiega il patron della Orim –, non avrebbe senso, è un affare che non conviene. La gente non va neanche ai multisala, figuriamoci se va a vedere un film nel centro storico, dove non c’è posto per parcheggiare».