Licenziato Luca Guzzini. Si divide la dynasty marchigiana

E’ un nipote del patron Adolfo: saltano i patti tra i proprietari

Guzzini

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Recanati (Macerata), 21 novembre 2014 - RISCHIA di andare in frantumi il patto di famiglia che governa da anni la variegata compagine industriale del Gruppo Guzzini. Illuminazione, plastica, vasche idromassaggio, sono i settori in cui da generazioni la realtà recanatese è protagonista dell’economia nazionale. Questo equilibrio che tiene insieme sei rami familiari rischia di saltare compromettendo uno dei segreti del successo. Colpa di un licenziamento, l’uscita forzata dalla Teuco (uno dei marchi del gruppo) di uno dei manager, dirigente dal cognome importante: Luca Guzzini. Lui quel licenziamento non solo lo ha impugnato, ma promette di usarlo in sede giudiziaria arrivando a contestare anche le strategie della finanziaria di famiglia. L’ultimo tentativo per evitare le vie legali sarà fatto a breve in un consiglio d’amministrazione.

DOPO anni gloriosi Teuco, come altre aziende che realizzano vasche idromassaggio, è andata incontro a una crisi profonda. Nel 2013 la finanziaria di famiglia, Fimag, decide di ristrutturare. Come per gli altri rami del Gruppo Guzzini anche qui si privilegia la strada della managerializzazione e si sceglie una figura esterna alla famiglia che impone a Teuco una cura da cavallo: cassa integrazione, mobilità per più di 100 dipendenti. Non pagano solo i colletti blu, ossia gli operai, ma tocca anche ai colletti bianchi. A Luca Guzzini che in Teuco ha ricoperto le cariche di presidente, direttore commerciale e marketing viene chiesto di lasciare il posto e di concentrarsi sulla Russia, dove l’idromassaggio ancora tira.

Evidentemente Luca Guzzini ha vissuto questo passaggio in malo modo e da quel momento è nato il braccio di ferro. A nulla sono serviti gli accordi che regolano gli equilibri di un gruppo familiare di quarta generazione, dove dentro la finanziaria Fimag sono rappresentati i sei rami della famiglia ma siedono anche due esterni: Guido Corbetta professore universitario che è nei cda di altre industrie e Andrea Sasso, già ai vertici di Indesit ed Elica scelti per garantire trasparenza ed autonomia. Ma il ramo familiare rappresentato da Luca Guzzini sembra contestare non solo il licenziamento, ma anche il ruolo di Fimag e del presidente Adolfo Guzzini che negli ultimi anni ha gestito i passaggi decisivi del gruppo di aziende tutte interessate da processi di ristrutturazione più o meno pesanti.

In ballo ci sono questioni delicate, non solo le strategie aziendali di realtà diverse in lotta sui mercati internazionali ma anche un complesso meccanismo di ricambio generazionale che con la nomina di Andrea Sasso ad amministratore delegato della Fimag si è scelto di governare dividendo le responsabilità dei manager da quelle dei componenti della famiglia che hanno compiti professionali nelle industrie del Gruppo Guzzini. Ora il rischio è che un’eventuale rottura del patto di famiglia ostacoli le scelte che erano state annunciate e che prevedevano una spinta al processo di managerializzazione del Gruppo.