Lirica verso il cambio al vertice, il Regio pensa a Micheli

Il direttore artistico potrebbe andare a Torino

Francesco Micheli (foto Calavita)

Francesco Micheli (foto Calavita)

Macerata, 23 agosto 2014 - Alla fine sarà il Teatro Regio di Torino, uno dei più importanti enti lirici italiani, che negli ultimi anni si è saputo imporre sempre più all’attenzione internazionale, a sottrarre Francesco Micheli dalle cure del Macerata Opera Festival? La domanda è legittima per via delle notizie che rimbalzano dal capoluogo piemontese, dove si è consumato il traumatico divorzio tra il direttore musicale dimissionario Gianandrea Noseda e il sovrintendente, che sembra sulla via della riconferma, Walter Vergnano.

Il nome di Micheli accostato a quello del Regio rientrerebbe proprio nella partita che negli ultimi mesi ha visto gli altri due protagonisti su fronti contrapposti, in un’escalation di tensioni culminata nella rottura dell’altro giorno, annunciata all’orchestra alla fine delle prove del “Guglielmo Tell”, poi andato in scena ieri sera a Stresa.Tutto nasce dalla richiesta di Noseda relativa alla nomina di un direttore artistico, figura che rappresenterebbe l’anello di congiunzione tra le produzioni e la direzione musicale del Regio. Il Maestro aveva indicato come data ultima per la nomina il 20 agosto.

Scaduto quel termine, si è dimesso: un gesto che è stato come un terremoto per l’istituzione di piazza Castello. E’ proprio nel valzer dei papabili a direttore artistico che spunta il nome di Micheli. La mediazione del sindaco Piero Fassino aveva infatti portato alla candidatura, avanzata da Noseda, di Carmelo Di Gennaro, ex direttore del Teatro Real di Madrid e direttore (in scadenza) dell’Istituto italiano di cultura in Spagna, e all’indicazione invece di Micheli da parte del sovrintendente Walter Vergnano. Ma sulla designazione di Micheli pare sia sceso il veto di Noseda, tanto che è stato avanzato un terzo nome, quello di Cesare Mazzonis, direttore artistico dell’Orchestra sinfonica della Rai.

Le dimissioni di Noseda, però, adesso fanno saltare il banco. Infatti, posto che la nomina di un direttore artistico a Torino è considerata necessaria e che Noseda (che non voleva Micheli) ora si è messo fuori dai giochi, mentre il sovrintendente Vergnano (che lo aveva indicato) sembra ben saldo in sella, l’ipotesi che il direttore artistico del Macerata Opera Festival – in scadenza di contratto nel 2015 – possa andare a lavorare sotto la Mole non appare poi così campata in aria. Si attendono sviluppi.