Adua stringe la mano a Nicoletta: le vedove di Pavarotti fanno pace

Ai funerali del nipote di Luciano, il gesto della prima moglie IL COMMENTO Miracolo d'amore di Barbara Manicardi

La stretta di mano fra le due vedove di Pavarotti

La stretta di mano fra le due vedove di Pavarotti

Modena, 19 luglio 2015 - Quando l’amore è più forte di tutto, ancora di più se nasce dal cuore di due mamme. Ha segnato la ‘pace’ o, perlomeno, un patto di ‘non belligeranza’ la forte stretta di mano tra Nicoletta Mantovani e Adua Veroni ai funerali del nipote di Luciano Pavarotti, Luca Borelli – figlio della compianta sorella del maestro, Lella – morto giovedì mentre era in vacanza a Cervia. A compiere il ‘miracolo’ è stato proprio Luca che, in occasione del suo 49esimo compleanno, due settimane fa, ha chiesto di poter finalmente vedere la famiglia unita. Quasi un ultimo desiderio, come se il giovane nipote del tenorissimo – in sedia a rotelle da quando era bambino a causa di una grave malattia – volesse avere la certezza di salutare i propri cari in un clima di ritrovata serenità. Il suo ultimo regalo per la famiglia: il disgelo tra due donne forti, unite dall’amore per quello sfortunato nipote e, al contempo, separate da un altro grande amore, quello per Luciano Pavarotti. Ieri mattina, nella chiesa di San Paolo Apostolo, a Modena, al termine della cerimonia funebre è stata Adua ad avvicinarsi lentamente a Nicoletta. La vedova del maestro le ha timidamente sorriso poi, dopo poche parole e tanti sguardi, Adua e Nicoletta si sono strette la mano.

«Era un desiderio di Luca la pace all’interno della nostra famiglia – racconta la prima moglie del tenore –, lo aveva detto espressamente alle mie figlie durante la sua festa di compleanno. Per l’occasione, infatti lo avevo raggiunto per portargli il mio regalo poi, vedendo Nicoletta, me ne ero andata, come sempre. Luca era rimasto molto ferito dalla situazione, la stessa di sempre. Per questo si è rivolto alle mie figlie, chiedendo loro di parlarmi, affinché io la smettessi con questo muro e facessi un gesto di perdono. L’amore di Luca chiedeva questo e io ho deciso di rispettare il suo desiderio. Nella disgrazia si supera tutto e si è uniti. È giusto così, anche perché davanti a certe sofferenze ti rendi conto che ci sono cose peggiori di quella che credevi insuperabile. Il sacerdote durante la funzione ha detto una grande verità: la carità è la cosa più importante. Luca ha sofferto per anni, eppure è andato avanti con una forza incredibile ed era felice soltanto quando gli altri, le persone a cui lui voleva bene, stavano bene. Era molto triste, invece, quando si accorgeva di tensioni in famiglia. Era il nostro esempio e la nostra ‘banca dati’. Si ricordava tutto, nomi, volti, eventi».

Anche Nicoletta, ieri, non è riuscita a trattenere le lacrime, ricordando quanto fosse profondo il legame che la univa a Luca. «Ci ha insegnato a vivere – ha detto – perché lui per primo aveva capito il vero senso della vita». Il dolore dunque potrebbe ora aver riunito i cocci di un vaso di Pandora che è esploso tanti anni fa. Era il 1996 quando finì sotto i riflettori di mezzo mondo quell’immagine che ritraeva Luciano Pavarotti insieme a Nicoletta Mantovani, l’assistente di 30 anni più giovane. Una foto scattata ai Caraibi che rappresentò una stilettata al cuore per la prima moglie del tenore, rimasta legata al maestro per oltre trent’anni. Dall’unione tra Luciano e Adua – il cui incontro risale all’adolescenza, a quel primo brano del Rigoletto cantato insieme –, nacquero tre figlie: Lorenza, per tutti Titti, Cristina e Giuliana, ieri presenti ai funerali di Luca. Nel 2003, poi, arrivò Alice, figlia di Nicoletta e big Luciano. Fu però nuovamente il dolore, il 6 settembre 2007, a far incontrare le due donne: i funerali del grande tenore.