Maceratese in Lega Pro e i lavori allo stadio, la presidente Tardella: "Ci pensi il Comune"

Intervista: "L’Helvia Recina è fermo a 40 anni fa. Io devo pensare a costruire una società solida e una buona squadra"

Maria Francesca Tardella esulta in lacrime per la promozione della Maceratese (Foto Calavita)

Maria Francesca Tardella esulta in lacrime per la promozione della Maceratese (Foto Calavita)

Macerata, 6 maggio 2015 - «LO STADIO è comunale per cui compete al Comune metterlo a posto, io non posso farci niente». Non si scompone la presidente Maria Francesca Tardella dopo aver letto sul Carlino che il sindaco si augura di adeguare l’Helvia Recina per l’inizio del torneo. «Ho tanti problemi a cui pensare – aggiunge la presidente della Maceratese – e francamente non posso interessarmi di questioni che spettano alla giunta e al Comune».

A quali problemi si riferisce?

«A costruire una società solida e a pensare alla squadra».

Però il campo non è una questione secondaria.

«Verissimo, ma non posso farci niente. Giovedì (domani) verrà la commissione della Federazione a visitare l’impianto e lunedì sarò a Firenze dalla Lega probabilmente assieme ai presidenti delle squadre vincitrici dei vari gironi».

Cosa succederà se l’Amministrazione non dovesse fare in tempo quei lavori?

«Provvederemo diversamente. Sono quarant’anni che non è stato fatto niente all’Helvia Recina e adesso il fondo è da rifare, noi l’abbiamo rimesso a posto con mezzi nostri però non è pronto per una stagione in Lega Pro. L’amministrazione ha ora il problema dell’adeguamento, del pellegrinaggio, del campo, noi abbiamo fatto la nostra strada che ci ha portato in Lega Pro».

A proposito, quanti messaggi ha ricevuto?

«Tantissimi. Da chi in passato ha giocato con la Maceratese, da Di Fabio che si è comportato da gran signore qual è ed è anche merito suo se siamo arrivati fin qui. Poi mi ha chiamata Melchiorri e altri ex biancorossi, ho visto con piacere Mattia Benfatto tifare Maceratese allo stadio e ciò non lo dimentico. Sono stata contenta di aver visto il rettore Lacchè per la prima volta alla partita. E poi ci sono state le congratulazioni di Tavecchio, di Barbieri, avvocato della Lega, dei presidenti di altre società».

È stato un anno straordinario.

«Abbiamo vinto con merito, siamo partiti da oustider contro società come Fano, Samb e Civitanovese che erano attrezzate come e, forse, meglio di noi. A proposito, domenica a Giulianova non voglio perdere».

In estate pensava di poter vincere il campionato?

«Lo pensavo tanto da aver previsto un premio per il salto in Lega Pro».

Però la Lega Pro è tutta un’altra cosa perché bisognerà confrontarsi con città ancora più importanti. Lei dice di lavorare per rinforzare la società, ma come?

«Deve crescere perché occorre una mentalità da Prof per far parte di questo mondo. Posso solo dire che c’è interesse da parte di grossi imprenditori, che non sono locali, e spero che entro breve tutto possa concretizzarsi. Ringrazio Francesco Porcarelli di Corimac per l’aiuto dato e senza il quale non si sarebbe potuto fare nulla, lui è stato il main sponsor. Poi la Banca dell’Adriatico».

Allora con quali obiettivi la Maceratese affronterà al Lega Pro?

«Voglio rimanere in Lega Pro più a lungo possibile. Poi ci sono realtà piccole, penso al Carpi per esempio, che dimostrano quanto lavoro e programmazione possano pagare».

Qual è stato uno dei momenti più importanti della stagione?

«L’arrivo di Spadoni perché ha dato equilibrio alla società e alla squadra superando le difficoltà di gennaio. Sul piano societario è stata una svolta significativa».

E Gagliardini?

«Dimenticato come Teloni».

E per la squadra del futuro?

«Credo che la continuità sia importante. Ancora non ho parlato con nessuno ma vorrei ripartire da questa ossatura di squadra e con Magi in panchina».

Ci sarà una festa per celebrare la Lega Pro?

«Probabilmente ne faremo una assieme ai tifosi, e poi ci sarà un’amichevole».

Contro chi?

«Non saprei, forse Pescara, Teramo o Siena, vediamo».