"Ho sentito le voci e li ho liberati. A mio nipote di tre anni hanno detto che è stato un gioco"

Terrore a San Severino, tre banditi irrompono nella villa del ginecologo. L'intervista ad Andrea Mantovani

Angelo Mantovani

Angelo Mantovani

Macerata, 26 marzo 2015 - «Sono rientrato a casa verso le 21.30 e sono rimasto sorpreso nel non vedere nessuno. Poi ho sentito delle voci sorde provenire dal bagno. Ho aperto e lì ho trovato mia moglie, la sorella di mia moglie, mia figlia e i miei due nipoti». Angelo Mantovani, ginecologo, primario all’ospedale di San Severino, racconta come ha scoperto della rapina nella sua villa, con i familiari in preda al terrore mentre lui era al lavoro.

Come sta sua moglie?

«Bene. A parte lo choc che sicuramente supererà, poiché è una donna forte, per fortuna non ha subìto serie conseguenze. La paura è stata tanta, ma il ricorso al pronto soccorso è stato necessario solo per curare qualche contusione, niente di più».

E i nipoti?

«Stanno bene anche loro. Il più piccolo ha appena 10 giorni. All’altro, di tre anni, hanno raccontato che si è trattato di un gioco».

Cosa le hanno raccontato i suoi familiari?

«Che i ladri sono entrati verso le 19.20. Scavalcata la rete di recinzione hanno approfittato del fatto che la chiave fosse sulla porta. Mia moglie era appena uscita per andare in cantina e ha lasciato la chiave sulla toppa perché la distanza dall’ingresso di casa è di 20 metri, uno spazio che si percorre in pochissimo tempo. Ma i rapinatori erano comunque attrezzati per forzare la porta. Una volta entrati hanno tolto i telefoni cellulari ai miei e hanno costretto mia moglie ad aprire la cassaforte. Poi li hanno chiusi tutti in bagno».

Hanno portato via molto?

«Quanto al denaro meno di 2.000 euro, poi alcuni gioielli. Ma di questo, considerato l’accaduto, non mi importa granché. L’importante è che nessuno dei miei familiari abbia subìto particolari violenze, se non quella piscologica che in certi contesti non si può evitare»

Sono stati ritrovati i cellulari?

«Ancora no».

Da quanto vivete in quella villa?

«Da circa vent’anni»

E’ piuttosto isolata. Non avete mai avuto paura?

«Assolutamente no. Da quando siamo andati a vivere lì non è mai accaduto nulla, né abbiamo mai avuto particolari motivi per cui preoccuparci».

Sua moglie si è fatta qualche idea sui possibili autori della rapina?

«A questo stanno lavorando i carabinieri che stanno indagando. Posso solo dire che da quanto ha potuto sentire l’accento richiama persone dell’est Europa, forse romeni».