Preso a martellate dal vicino, la vittima: «Voleva uccidermi»

Paura a Villa Potenza, aggressore processato per direttissima: divieto di dimora a Macerata e udienza fissata per il 28

Angelo Marasciulo e la vittima Mario Rossano Traini

Angelo Marasciulo e la vittima Mario Rossano Traini

Macerata, 21 maggio 2015 – Con un martello da carpentiere in mano, ha aggredito un vicino minacciando di morte lui e un’altra inquilina. Una furia scatenata, a quanto sembra, dal risentimento perché l’altro gli aveva preso il posto di giardiniere del palazzo. Per questo è finito in manette Angelo Marasciulo, 46 anni, disoccupato, originario di Ostuni, ma da tempo residente in città. Il fatto è successo martedì pomeriggio, poco dopo le 15, in via Costantini a Villa Potenza. «Una vicina – ha raccontato poi la vittima dell’aggressione, Mario Rossano Traini, 62 anni – mi aveva chiesto di fare una pulizia del giardino al suo posto, quando all’improvviso lui è sceso e mi ha aggredito. Sono convinto che volesse uccidermi. Ma per fortuna io sono riuscito a trattenerlo e a immobilizzarlo, e urlando ho chiesto ai vicini di chiamare la polizia. È stato un fatto sorprendente: la sua famiglia e io ci conosciamo da dieci anni, non abbiamo mai avuto problemi; anzi, i figli e la moglie sopratutto sono ottime persone, cordiali e socievoli. Secondo me, non era del tutto in sé: mi diceva: ‘se devo fare venti anni di galera li faccio, ma adesso ti ammazzo. Te ne devi andare altrimenti ti ammazzo, ti brucio’». Gli agenti della Volante, subito accorsi, hanno avuto difficoltà a bloccare il pugliese, che intanto continuava a minacciare di morte tutti. Traini è stato portato al pronto soccorso, perché ha riportato un trauma cranico e contusioni al costato e al braccio.

Marasciulo, con numerosi precedenti penali ma relativi a parecchio tempo fa, è stato messo agli arresti domiciliari. In casa sua poi gli agenti hanno trovato un fucile da caccia e le munizioni di proprietà di un amico dell’arrestato; sulla regolarità di questa detenzione sono in corso gli accertamenti. Ieri mattina per Marasciulo si è tenuta l’udienza di convalida per i reati di lesioni, porto d’arma, resistenza a pubblico ufficiale, minaccia e violenza privata. L’uomo, difeso dall’avvocato Ilenia Catalini, ha preferito non spiegare le ragioni dell’aggressione, ha precisato solo di non aver voluto opporre resistenza agli agenti, ma di avere difficoltà a tenere le braccia dietro al corpo per una invalidità. Quando poi il giudice Maupoil e il pm (avvocato Francesca D’Arienzo) gli hanno chiesto se voleva chiedere scusa al vicino, che era in tribunale, si è rifiutato, dicendosi ancora arrabbiato. La causa di tale rabbia sarebbe, a quanto pare, il compito di curare il giardino condominiale. «Fino a un paio di anni fa lo faceva lui – ha detto Traini – poi aveva chiesto di non farlo più e si è deciso che il compito sarebbe toccato a turno a tutti i condomini per due mesi l’anno. L’altro giorno, io lo stavo facendo per conto di una donna che non riusciva a occuparsene e mi aveva chiesto di darle una mano». Al termine dell’udienza il giudice Maupoil gli ha imposto il divieto di dimora a Macerata in attesa del processo per direttissima, fissato al 28. Ma lui non l’ha presa bene e ha minacciato di venire a dormire in tribunale.

Paola Pagnanelli