Mense scolastiche, sale il conto per le famiglie

Eccco le nuove tariffe: aumenti fino a 1,20 euro a pasto FOTO: il duello con i genitori in commissione

I rappresentanti dei genitori in Comune (foto Calavita)

I rappresentanti dei genitori in Comune (foto Calavita)

Macerata, 27 aprile 2016 - L’amministrazione chiede uno sforzo in più alle famiglie che, da settembre, saranno chiamate a contribuire anziché per il 28%, per il 35% del costo complessivo del servizio mensa. La commissione bilancio, infatti, ha dato il via libera alle nuove tariffe delle mense che non saranno più fisse (attualmente la quota era di 3 euro a pasto), ma rimodulate sulla base del reddito Isee.

Dopo che il consiglio comunale aveva imposto alla giunta di rivedere il progetto iniziale suddiviso in undici fasce, ieri è stato presentata e approvata la nuova proposta che prevede sette fasce.

«Per quanto riguarda le prime tre fasce le famiglie non subiranno sostanziali modifiche, anzi andranno a pagare qualcosina in meno rispetto a quanto pagato finora – ha spiegato Marco Caldarelli, assessore al Bilancio –, mentre la gran parte delle famiglie che ricade nella fascia centrale vedrà un aumento di 40 centesimi a pasto».

Aumenti decisamente più consistenti, da 60 centesimi fino a 1,20 euro ricadranno su una parte minimale delle famiglie, stimata in circa il 4% del totale. Scendendo nel dettaglio la prima fascia da zero fino a 6.200 euro rimarrà esente dal pagamento del pasto (17% delle utenze), nella fascia che va da 6.200 a 7.500 euro si pagherà 1,80 euro (5% delle utenze), da 7.500 a 15mila euro si pagheranno 3 euro (18% delle utenze), i redditi da 15mila a 30mila euro pagheranno 3,40 (55% delle utenze), i redditi da 30mila a 40mila euro 3,60 (3% delle utenze); per quelli tra 40 e 50mila euro 3,90 (1% delle utenze) e i redditi sopra a 50mila euro pagheranno 4,20 (1% delle utenze).

A tenere banco per gran parte delle commissione, convocata dalla presidente Caterina Rogante per approvare la tariffe, sono state le richieste di alcuni rappresentanti dei vari comitati mensa. In particolare Andrea Pennesi, in rappresentanza della scuola delle Vergini (l’unica che ancora non è gestita dal Comune ma dal comitato di genitori), si è fatto portavoce della voglia delle famiglie di continuare in questa autogestione.

Infatti, da settembre è previsto che anche le Vergini, passino sotto il controllo del Comune. «Abbiamo un’ottima gestione – ha spiegato Pennesi davanti alla commissione –, l’80% dei fornitori biologici e, i risparmi che riusciamo ad avere li reinvestiamo nella scuola: non capiamo perché dobbiamo passare sotto il controllo del Comune». «Il compito di gestire le mense nelle scuole spetta all’amministrazione – ha replicato il sindaco Romano Carancini – è un compito di responsabilità che spetta al pubblico e su cui i genitori potranno fare molto in termini di controllo».

Dai comitati della scuola di via Panfilo e della IV Novembre è arrivata la richiesta, che l’amministrazione si è impegnata a verificare se in linea con la legge, di avere accesso alla rendicontazione delle spese, cioè di vedere quanto il Comune spende per i costi del personale e per l’acquisto delle derrate.