"Mobbing su di me". Funzionario chiede 200mila euro al Comune

Causa davanti al giudice del lavoro. I superiori nel mirino del dipendente

Il Municipio di Macerata

Il Municipio di Macerata

Macerata, 29 ottobre 2014 - Un risarcimento da duecentomila euro, per non essere stato valorizzato e per aver subìto il mobbing da parte dei superiori. E’ quanto chiede un funzionario del Comune che ha fatto ricorso al giudice del lavoro per far valere le sue ragioni.

Già da diversi anni il funzionario è in servizio all’amministrazione comunale. Ha lavorato al servizio finanziario e all’anagrafe, ma in entrambi casi, malgrado spostamenti e aggiustamenti di compiti e incarichi, non si sarebbe trovato in sintonia con i due dirigenti. Per questo il suo nome non sarebbe mai stato indicato tra quelli dei beneficiari dei premi di produzione, e per lui non ci sarebbero state promozioni e riconoscimenti del valore del servizio prestato.

Una vera e propria discriminazione, che poi sarebbe sfociata in un atteggiamento di mobbing: il dipendente sarebbe stato sottovalutato, emarginato. Una situazione che ovviamente gli avrebbe creato un forte disagio non solo sul lavoro, ma anche nel privato, come attestato da una perizia psichiatrica.

Per questo il funzionario, assistito dall’avvocato Diomede Pantaleoni, ha fatto ricorso al giudice del lavoro, chiedendo, tra premi non avuti, promozioni sfumate e danni patrimoniali e non patrimoniali subiti dalla discriminazione, un risarcimento calcolato in duecentomila euro. Il tribunale ha fissato al 2 dicembre la prima udienza per discutere del caso. Udienza nella quale il Comune, assistito dall’avvocato Giuseppe Ferrari, si opporrà alle pretese del dipendente, dando una diversa ricostruzione di quanto avvenuto negli uffici del municipio.