Giovedì 25 Aprile 2024

Studente molestato: il prof si difende. «Accuse infondate, sono frastornato»

Il docente ieri ha partecipato alle lauree. Sequestrato un computer

La sede di Veterinaria a Matelica

La sede di Veterinaria a Matelica

Matelica (Macerata), 11 dicembre 2014 - «Finora è stata sentita una sola campana. È chiaro che respingo totalmente le accuse, ma non posso aggiungere altro. Mi deve capire, sono frastornato». Ha tutto l’aspetto di un uomo provato il professore di Veterinaria finito nella bufera dopo che un suo studente l’ha accusato di essersi lasciato andare ad avances e palpeggiamenti.

Ieri pomeriggio il docente (originario dell’Ascolano e arrivato nove anni fa a Matelica, sede distaccata dell’Università di Camerino, dopo aver prestato servizio a Perugia) ha preso regolarmente parte alla commissione di laurea da cui sono usciti cinque nuovi dottori in Veterinaria. Nei suoi confronti, dunque, non è scattato nessun provvedimento di sospensione. Il Carlino l’ha intercettato all’uscita dal polo didattico di via Fidanza. Ha pochissima voglia di parlare, si limita a respingere gli addebiti, rimandando al suo avvocato, Gian Marco Russo.

«È lui che segue tutta la vicenda, ho la massima fiducia in lui e preferisco non parlare». E la registrazione che il 22enne ha consegnato ai vertici dell’ateneo camerte? «Noi non abbiamo ancora avuto accesso agli atti – risponde il docente – e appunto per questo mi riservo di fare dichiarazioni in un altro momento». Inutile fare domande su altri aspetti della vicenda. La risposta del prof è un garbato no comment. «Finora è stata sentita solo una campana, bisognerebbe sentire quella giusta – lo difende il collega con il quale il prof indagato esce dall’Università –. Ma se non sente questa fantomatica registrazione, che cosa deve dire?».

Alla domanda su una possibile sospensione, è sempre lo stesso collega a frenare. «Non si possono prendere provvedimenti basati solo su un esposto. Un esposto è solo qualcuno che dice che forse c’è stato qualcosa, ma a oggi non c’è niente». Categorico l’avvocato Russo che definisce «una testa calda» lo studente che ha sollevato il caso: «È tutto un contesto montato e falso – sostiene il legale – e dobbiamo capire il motivo per cui questa cosa è stata messa in piedi. Abbiamo fatto tante ipotesi sui motivi che possono aver spinto il ragazzo a inventarsi questa storia, ma oggi non possiamo dire nulla».

L’avvocato sostiene che per il prof «quel ragazzo è solo uno tra i tanti che frequentano i suoi corsi. Non c’era nessun contatto particolare, era un perfetto estraneo come tutti gli altri. È incomprensibile come sia potuto uscire tutto questo. Non avendo la disponibilità degli atti, possiamo fare solo delle congetture». Nel frattempo la Procura ha sequestrato un computer e una pen-drive del professore. «Sono provvedimenti di routine. Il docente non è stato ancora sentito in Procura». Con il rettore Flavio Corradini non c’è stato nessun confronto. «Non ha chiesto nulla. Ad un contatto diretto mio, ha rinnovato la fiducia fino all’esito delle indagini. Peraltro al professore hanno rinnovato la fiducia tutti i colleghi. Va considerato che viene da 25 anni di insegnamento, ha delle note di merito per il suo contegno. È una persona molto sensibile, questa situazione lo sta mettendo a dura prova. Ma è combattivo e pronto a reagire».