Staccò un dito con un morso al controllore: nigeriana condannata a 4 anni

Lite per il biglietto sul bus dell’Apm: la donna era accusata di lesioni e resistenza a pubblico ufficiale

Controlli di polizia e carabinieri sui bus (foto d’archivio)

Controlli di polizia e carabinieri sui bus (foto d’archivio)

Macerata, 30 giugno 2015 – È stata condannata a quattro anni e quattro mesi di reclusione la nigeriana Rose Magdaliene Louk, accusata di aver staccato con un morso un dito a un controllore dell’Apm.

Il fatto era successo il primo aprile dell’anno scorso. La donna era salita sul bus per Sforzacosta, ma all’arrivo del controllore, Vitangelo Corvatta, era venuto fuori che non aveva il biglietto. Era nato un litigio, i due erano venuti alle mani e la donna aveva azzannato il controllore, staccandogli due falangi dell’anulare sinistro.

Da qui le accuse di lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Questa mattina in aula il procuratore capo Giovanni Giorgio ha chiesto la condanna a quattro anni e mezzo di carcere. I giudici le hanno inflitto la pena di quattro anni e quattro mesi e l’espulsione; inoltre le hanno imposto subito un risarcimento di settemila euro per Corvatta, che era parte civile con l’avvocato Simone Rocchetti. Anche l’Apm si era costituita parte civile, con l’avvocato Elisa Moretti. Ora la nigeriana, difesa dall’avvocato Andrea Tuzi, potrà fare appello.