Lo strazio della famiglia di Sarchiè: "Per favore, diteci che non è lui"

Sconvolti la moglie e i figli. Lacrime e urla a San Benedetto (FOTO: il ritrovamento del cadavere) di Marcello Iezzi

La famiglia Sarchiè prima di apprendere la notizia

La famiglia Sarchiè prima di apprendere la notizia

Macerata, 6 luglio 2014 - ERANO increduli e sconvolti. Ieri sera, quando la notizia del ritrovamento di un corpo che sarebbe di Pietro Sarchiè è volata in città e su facebook, la moglie Ave e i figli Yuri e Jennifer non potevano crederci. Un terribile destino quello che si è abbattuto su di loro, epilogo di 17 giorni di sofferenza e di alternanza fra speranze e paure. Davanti all’ingresso dell’abitazione dei Sarchiè a San Benedetto, ieri pomeriggio c’erano anche gli investigatori del Reparto Operativo dei carabinieri di Macerata che poco prima delle 19 erano venuti a San Benedetto per raccogliere alcune informazioni dai familiari e per accompagnare i conduttori delle unità cinofile che avrebbero dovuto eseguire altre ricerche.

NEPPURE mezz’ora dopo è arrivata da Macerata la segnalazione del rinvenimento del corpo (FOTO). Inutile spiegare che si trattava solo di una segnalazione. Inutile cercare di tranquillizzare la figlia Jennifer che per istinto aveva subito capito. La ragazza, che per tutti questi giorni ha lottato come una leonessa, nella speranza di trovare il padre, è scoppiata in un pianto irrefrenabile, senza trovare più la forza di telefonare a chi di dovere, per la conferma o meno del ritrovamento del corpo del padre.

Il figlio Yuri, ha cercato di tenere calma la sorella poi ha iniziato a chiedersi: «Perché carbonizzato? Che male ha fatto mio padre? Non ci posso credere. Di sicuro non può essere lui». Tutto questo mentre la moglie Ave si sforzava di restare tranquilla, incoraggiando i figli a mantenere viva la speranza, perché quel corpo trovato nella busta di plastica non poteva essere del loro congiunto. «Non c’è niente di certo, quella persona non è stata trovata nella zona dove è sparito vostro padre — continuava a ripetere Ave —. Non è possibile, questa è una voce come ce ne sono state altre nei giorni scorsi». Per cercare Pietro erano andati anche a ‘Chi l’ha visto?’. Purtroppo fino a tarda sera non ci sono stati altri spiragli di speranza.

Marcello Iezzi