Venerdì 26 Aprile 2024

L’ombra lunga della ’ndrangheta. Arrestato anche un barista

L’indagine è partita da Milano. Giovane nei guai per traffico di cocaina

I carabinieri hanno arrestato un barista 28enne (foto Brianza)

I carabinieri hanno arrestato un barista 28enne (foto Brianza)

Civiatnova Marche, 18 dicembre 2014 - La maxi inchiesta antimafia con cui è stata smantellata una cosca milanese legata alla ‘ndrangheta, ha toccato anche la costa maceratese e fermana, dove operava Davide Carrozzo, un 28enne di San Firmo di Calabria che da tempo si era trasferito a Porto Sant’Elpidio e gestiva un bar a Civitanova. Il giovane è stato arrestato ieri dai carabinieri della Compagnia di Fermo su ordine di custodia cautelare emesso dal gip di Milano, Gennaro Mastrangelo, e richiesto dal procuratore aggiunto della Dda, Ilda Boccassini.

Insieme a Carrozzo in carcere sono finite altre 57 persone con l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso e di estorsione, traffico di stupefacenti, corruzione e concussione. Carrozzo è stato arrestato dai militari dell’Arma nell’abitazione della sua fidanzata, sempre a Porto Sant’Elpidio. Al 28enne di origini calabresi, conosciuto anche nel mondo della movida locale, è stato contestato un vasto traffico di cocaina tra la Lombardia e le Marche. Secondo gli inquirenti Carrozzo muoveva ingenti carichi di “polvere” ed era il terminale dell’organizzazione nel Fermano.

«Abbiamo collaborato con i colleghi di Milano – spiega il comandante della Compagnia di Fermo, il capitano Pasquale Zacheo – sia nella fase investigativa sia in quella esecutiva. Tenevamo d’occhio Carrozzo da alcune settimane e abbiamo controllato ogni suo movimento. Così, quando è stato il momento di entrare in azione, lo abbiamo sorpreso a casa della fidanzata, che però è totalmente estranea ai fatti». Zacheo parla di probabili infiltrazioni di stampo mafioso sul territorio, tutte però ancora da verificare: «Ora bisognerà accertare eventuali elementi di connessione con alcuni fatti avvenuti nel nostro territorio e con la fenomenologia criminale su cui stiamo indagando». Dall’indagine è emerso uno spaccato di vita criminale che a Milano non si registrava da vent’anni, fatto di estorsioni, traffico di droga e imprenditori che da vittime diventavano organici alla criminalità organizzata.