Omicidio-suicidio di Recanati, la confessione: "Sono lucida, ho preso la decisione"

Mercoledì il funerale a Recanati: cerimonia unica dopo le liti tra le famiglie FOTO I momenti felici di Laura e Giosuè - Sul luogo della tragedia

L'obitorio

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Macerata, 16 febbraio 2016 - Una cerimonia unica, in Duomo a Recanati, probabilmente nel primo pomeriggio di domani, per dare l’addio a Laura Paoletti e al figlio Giosuè Lucaroni, morti sabato a Sambucheto. Il funerale insieme è stato il frutto di una lunga trattativa tra le due famiglie, condotta con gli avvocati Alessandra Perticarà e Maria Elena Sacchi, per superare un momento di fortissima tensione. Dopo la tragedia, infatti, la rabbia e il dolore hanno portato a scambi di accuse reciproche, a tentativi di trovare una spiegazione, un responsabile per un fatto così atroce. Al punto da far ipotizzare due funerali separati, per la madre e il figlio. Poi però ha prevalso il rispetto per il dolore di tutte le persone coinvolte, e alla fine una sola cerimonia sarà celebrata per le due vittime di una storia impensabile.

«Sono lucida, ho preso la mia decisione» ha scritto Laura, sui foglietti trovati vicino a lei nei quali racconta la sua vita, le sue sofferenze e i motivi che l’avrebbero spinta a uccidere il figlio e poi se stessa. Alla base di tutto, l’impossibilità di separarsi da Giosuè. «Adorava quel bambino – conferma l’avvocato Perticarà –, avrebbe fatto di tutto per tenerlo solo lei. Avevamo chiesto anche noi una consulenza al tribunale, ma alla fine forse non ha accettato più l’idea di essere esaminata da uno psicologo, e di sottoporre il figlio a queste visite». E così avrebbe maturato la scelta più incomprensibile.

«La documentazione rinvenuta e sequestrata dai carabinieri intervenuti sul posto, redatta sicuramente da Laura Paoletti, attesta ragionevolmente che la stessa, caduta in uno stato di forte smarrimento psicologico, abbia deliberatamente posto in essere l’omicidio del figlio, per poi suicidarsi. La dinamica risulta, allo stato, chiara», spiega il procuratore capo Giovanni Giorgio, che con il sostituto procuratore Claudio Rastrelli coordina le indagini. Il delitto è avvenuto nella tarda mattinata. Il padre di Laura, Giuseppe, alle 10 era uscito per accompagnare la compagna dal parrucchiere. Al loro ritorno, intorno alle 13.30, hanno trovato i due corpi a terra, davanti alla porta dell’ingresso. Giosuè era vicino ai suoi giochi, Laura poco lontano da lui. L’uomo ha iniziato a urlare, la compagna ha chiesto aiuto, sono arrivati dei vicini e sono stati chiamati i soccorsi, ma ormai non c’era più nulla da fare. Laura ha preso uno dei tre fucili da caccia del padre e ha sparato due colpi alla testa del figlio, a bruciapelo, come verificato ieri mattina dal medico legale Mariano Cingolani, dell’Università di Macerata. Poi ha rivolto l’arma contro se stessa, l’ha puntata al volto e ha fatto fuoco. Il professor Cingolani depositerà nei prossimi giorni la sua consulenza, intanto i carabinieri proseguono le indagini, analizzando computer e cellulare della giovane mamma, e verificando anche la questione delle armi, in particolare le modalità con cui erano custoditi i fucili.