Gigliucci e il futuro dell'ospedale: "Oculistica? La chirurgia resterà"

Il direttore: "Aspettiamo che finiscano i lavori al sesto piano" FOTO Sesto piano abbandonato

Pierluigi Gigliucci, direttore dell'Area Vasta 3 (foto Calavita)

Pierluigi Gigliucci, direttore dell'Area Vasta 3 (foto Calavita)

Macerata, 28 settembre 2014 - «Non c'è alcun piano per depotenziare l’ospedale di Macerata. Al contrario. Il collegio di direzione dell’Area Vasta 3 ha varato una serie di provvedimenti per adeguarne gli spazi, migliorarne la sicurezza e la qualità delle prestazioni». Parola di Pierluigi Gigliucci, direttore dell’Area Vasta 3. Il dirigente sintetizza così la riorganizzazione assicurando, inoltre, che Macerata non perderà la chirurgia oculistica. Anche se — va detto — il primario resterà a San Severino, cosiccome l’Unità operativa complessa di otorinolaringoiatria finirà a Civitanova. «Occupo questa carica da pochi mesi — spiega — e ho dovuto affrontare criticità che risalgono indietro nel tempo. In questa direzione stiamo lavorando, partendo da due fattori fondamentali: adeguamento e messa a norma della struttura e sistemazione di ginecologia e ostetricia, i cui spazi sono ristretti ed obsoleti».

Ma nella proposta di riorganizzazione dell’Area Vasta 3 c’è scritto che oculistica sarà trasferita? «Nell’immediato, causa lavori al sesto piano, i poliambulatori finiranno nei locali ex Inail, mentre l’attività di fluoroangiografia e Oct restano nell’ospedale, al piano terra dell’ala vecchia. La piccola chirurgia e la terapia intravitreale saranno effettuate di pomeriggio nel blocco operatorio dell’ospedale di Macerata. L’attività chirurgica sarà invece momentaneamente concentrata nell’ospedale di San Severino, fino al completamento del sesto piano dell’ospedale di Macerata».

Dunque oculistica andrà al sesto piano? «Sì. I lavori si sono interrotti a causa del fallimento della ditta che li aveva avuti in appalto. Ma, superati i problemi burocratico-amministrativi, stimiamo siano completati entro 120 – 150 giorni».

E perché l’Unità operativa complessa è prevista a San Severino? «Perché quella è la sede di titolarità del primario, che è lo stesso che guida oculistica a Macerata».

Ma andiamo con ordine. Se l’ospedale non è a norma, non dovrebbe essere chiuso? «Dopo l’ispezione dei vigili del fuoco, il rischio c’è stato. Per fortuna la legge consente di agire con misure compensative. Ed è quello che abbiamo fatto, d’accordo con il prefetto e i vigili del fuoco».

Che cosa vuol dire? «Abbiamo eliminato tutta la carta all’interno della struttura, portato all’esterno tutti i fuochi (cucine, ecc.), rimosso ogni elemento che può costituire un rischio. Nello stesso tempo si sta procedendo nei lavori per la messa a norma, redistribuendo gli spazi rispetto al quadro attuale, in rapporto alla realizzazione dei lavori».

In che modo? «Il piano terra dell’ala nuova resterà com’è (pronto soccorso, laboratorio analisi, Sit, Poliambulatori), così come il primo piano (degenza specialità mediche di nefrologia, neurologia, malattie infettive; degenza specialità chirurgiche di ortopedia, otorino, oculistica). Al secondo piano sarà trasferita la chirurgia (urologia, chirurgia generale, ginecologia — quest’ultima sarà separata da ostetricia —) che ora si trova al secondo piano dell’ala vecchia. Al terzo ci saranno la semintensiva di pneumologia e il day hospital di oncologia. Nulla cambia al quarto (area di degenza medica di gastroenterologia, oncologia e medicina), mentre il quinto, oggi chiuso per lavori, ospiterà non solo l’Utic e la cardiologia, ma anche il centro cardiologico – ora al piano terra - la sala pace maker e l’aritmologia. Al sesto, infine, completati i lavori, ci saranno le sale operatorie per il day surgery e i poliambulatori oculistici».

E gli ascensori guasti? «Dovevano essere sostituiti da anni. Abbiamo appaltato la loro sostituzione completa, che sarà effettuata nell’arco di un paio di mesi».