Parco dell’acquedotto, raccolta firme per riaprire l'oasi dimenticata

Appello dei cittadini di Villa Potenza. Ignorato un voto del Comune FOTO: off-limits un'oasi verde di 22 ettari

Macerata, l'entrata del parco dell'acquedotto (Foto Calavita)

Macerata, l'entrata del parco dell'acquedotto (Foto Calavita)

Macerata, 6 febbraio 2016 - Il parco in contrada Rotacupa, detto anche dell’acquedotto, a Villa Potenza continua ad essere chiuso al pubblico. Nonostante la raccolta firme fatta l’estate scorsa dai cittadini della frazione, in cui si chiedeva che i cancelli restassero aperti il sabato e nei giorni festivi, l’immensa area verde gestita dall’Apm resta non accessibile al pubblico. Il parco, chiuso da almeno vent’anni per motivi di sicurezza (al suo interno ci sono 18 pozzi, un deposito all’aperto e quindi tubi e impianti dell’acquedotto) era stato oggetto di un ordine del giorno di diversi anni fa, presentato in consiglio comunale da Marco Gasparrini, che fu votato all’unanimità: già allora si faceva richiesta di sistemare il parco e di tenerlo aperto in qualche occasione.

L’area verde si estende per 22 ettari, e vanta una fontana, una voliera, un campo da tennis e un campo da bocce (questi ultimi, ormai, sommersi dalla vegetazione). «Non se n’è mai fatto nulla – spiega Marco Gasparrini, ex consigliere comunale  –. A seguito dell’ordine del giorno del 2012, era nato un comitato spontaneo nella frazione che desiderava utilizzare questo spazio, un polmone verde immenso che potrebbe essere l’Abbadia di Fiastra della città, un luogo di passeggio ideale per famiglie con bambini e anche per portare a spasso i cani. Una volta, aveva anche una funzione didattica, perché là venivano portate le scolaresche a visionare i vari macchinari dell’acquedotto e le piante secolari. Fu utilizzato, in seguito, per un’edizione della Stramacerata. Ma noi avevamo chiesto che si potesse sviluppare il potenziale culturale del parco, così vicino alle rovine archeologiche di Helvia Recina. E poi c’è l’aspetto ambientale da valorizzare, le piante ora rischiano di cadere, molte sono sommerse dall’edera, è ovvio che sarebbe necessaria un’ampia e costante manutenzione del verde».

Un tempo, racconta Gasparrini, gli abitanti di Villa Potenza (ma anche di Macerata e dintorni) approfittavano del parco per andare a fare delle scampagnate. «Il primo maggio e il giorno di Ferragosto era un punto di ritrovo per i cittadini – continua Gasparrini –. C’è bisogno di una riqualificazione, e che il parco sia a disposizione di tutti. Questa zona, appena dietro la frazione, è ottima per poter respirare un po’, per riprendersi dalle fatiche quotidiane. La gente viene a correre fuori del parco, lungo la strada. Pensiamo a quanto potrebbe essere importante tenere aperti i cancelli, a quale valore avrebbe per Villa Potenza e per tutta la città».