L'occhio della telecamera dell'autovelox sul giallo Sarchiè

San Severino, dalle riprese sulla strada provinciale 361 potrebbero arrivare importanti elementi per le indagini sull'omicidio del pescivendolo sambenedettese FOTO Il ritrovamento del corpo

Il luogo dove è stato ritrovato il cadavere del pescivendolo Pietro Sarchiè (foto Calavita)

Il luogo dove è stato ritrovato il cadavere del pescivendolo Pietro Sarchiè (foto Calavita)

Macerata, 7 luglio 2014 - Dalle riprese della telecamera vicino all'autovelox sulla strada provinciale 361 a San Severino potrebbero arrivare importanti elementi per le indagini sull'omicidio di Pietro Sarchiè (foto). I carabinieri e la procura stanno esaminando le riprese fatte in un punto non molto lontano dalla zona in cui è stato ritrovato il cadavere del commerciante sambenedettese, la Valle dei Grilli a San Severino. In quelle immagini, ingrandite, potrebbe esserci la chiave per risolvere il giallo.

Altri elementi utili per chiarire i fatti arriveranno dopo l'autopsia, che il professor Adriano Tagliabracci eseguirà mercoledì. Sul delitto comunque il procuratore capo di Macerata Giovanni Giorgio e il sostituto procuratore Claudio Rastrelli, con i carabinieri del Reparto operativo diretti dal colonnello Leonardo Bertini, stanno lavorando giorno e notte, e ci sono già delle piste da seguire su cui però, per non danneggiare le indagini, c'è il massimo riserbo.

Nel frattempo, i familiari e i colleghi di Sarchiè cercano di trovare una spiegazione a quello che il procuratore capo Giorgio ha definito "un omicidio barbarico": c'è chi ipotizza che sia una ritorsione del racket, e chi invece è convinto che dietro al delitto ci sia un errore di persona. E c'è anche chi, come un collega del venditore ambulante, ammette di avere paura: "E' chiaro che siamo davanti a qualcosa di molto più grosso di quello che potevamo immaginare".