Matteo Salvini in tour: «I terremotati non sono pacchi postali» / FOTO

Il leader leghista a Civitanova, Corridonia e Tolentino

Salvini a Tolentino (foto De Marco)

Salvini a Tolentino (foto De Marco)

Macerata, 7 giugno 2017 - «Fino a poco tempo fa, piazze così piene ce le saremmo sognate», ha commentato il segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini nel tour di ieri, per tirare la volata ai candidati di Civitanova, Corridonia e Tolentino. In particolare, nelle ultime due ad ascoltarlo c’erano oltre 250 persone.

Chi in maglia verde, chi con il cartello «Salvini premier», chi gridava il suo nome per avere un selfie (tra cui molte donne). E nessun contestatore. A Corridonia ha dedicato più tempo alle foto-ricordo con i simpatizzanti che al discorso (appena 12 minuti). La sua visita ha avuto un interesse effettivamente superiore alle previsioni. Senza incidenti o disordini.

L’incontro pubblico per appoggiare il candidato sindaco Luigi Baldassarri alle comunali di domenica è andato in scena al ristorante dell’Ippodromo dopo il via ai lavori che ha reso impossibile utilizzare, come da programmi, piazza della Vittoria. Cantieri, semafori e ruspe che alla vigilia avevano spinto il coordinatore della Lega Nord Stefano Migliorelli ad accusare l’amministrazione di aver fatto apposta ad ostacolare il comizio del segretario e Salvini naturalmente ha sfruttato la situazione per lanciare una frecciatina. «Se vinciamo noi – ha detto alla sala gremita dopo aver chiesto un caffè – le ruspe le useremo diversamente, per sgomberare clandestini e campi rom. Per fare cose nuove bisogna buttar giù il vecchio e il vecchio nelle Marche è da sempre il Pd». Il segretario della Lega ha poi toccato temi più nazionali come gli sbarchi incontrollati, la sicurezza nelle case, la vicenda Riina fino a definire il Pd il vero razzista visto come tratta gli italiani e come ha trattato le popolazioni terremotate. Salvini ha concluso invitando ad andare al voto altrimenti «non avrete il diritto di lamentarvi per i prossimi 5 anni». Il candidato Baldassarri ha ribadito i punti del proprio programma: sicurezza, tutela dei diritti e immigrazione sostenibile.

Medesimi i temi toccati a Tolentino, in piazza della Libertà. Il sindaco Giuseppe Pezzanesi non era presente, ma c’era la lista al completo della Lega, che ne appoggia la candidatura. «Salvini aveva promesso di esserci e oggi è qui: è un uomo di parola», lo presente il capolista Giovanni Gabrielli. «Non potevo mancare in uno dei pochi Comuni delle Marche in cui non governa la sinistra – ha commentato il segretario –. Tolentino ha un buon governo, che ha saputo gestire il terremoto, malgrado la burocrazia e la Regione. Il Pd dà i fondi solo a chi è dello stesso partito e gli sta simpatico. Lotterò per i cittadini affinché abbiano i rimborsi che gli spettano. E ci rivedremo, promesso. Questo mare di persone lo merita. C’è chi ha preso un’ora di pausa dal lavoro perché ha il «brutto vizio» di lavorare, non è sbarcata a Lampedusa e non ha la cena gratis. I terremotati non sono pacchi postali da mandare da un albergo all’altro perché lo Stato – per loro – non ha quattrini».

Lucia Gentili

Andrea Scoppa