Premi Asur, dirigente sospesa

Riconoscimenti senza delibera: scatta il provvedimento

L’ospedale (foto Calavita)

L’ospedale (foto Calavita)

Macerata, 2 aprile 2015 - DIECI giorni di sospensione per la dirigente dell’Asur Adriana Carradorini, per la contestata attribuzione dei premi di risultato. Si chiude così, per ora, con una sanzione disciplinare presa nei confronti della responsabile delle risorse umane, la vicenda esplosa lo scorso novembre. A segnalarla ai vertici dell’Asur erano stati Cgil e Uil, che avevano contestato quanto avvenuto nel febbraio del 2013: senza alcuna delibera, senza alcuna giustificazione, i dirigenti amministrativi si erano riconosciuti un extrabonus distribuendosi le somme previste per il 2011, il 2012 e il 2013. Ad autorizzare l’attribuzione di questo tesoretto era stata Carradorini, cioè una di quelli che ne aveva maggiormente beneficiato: a se stessa, aveva attribuito 46mila euro di extra.

ALTRI tre dirigenti amministrativi avevano avuto cifre tra i 43mila e i 40mila euro. L’extra era previsto dalla legge, ma Cgil e Uil avevano pesantemente stigmatizzato questa operazione sotto profili sostanziali e formali. Dal punto di vista sostanziale, avevano criticato che il totale di euro previsti per i dirigenti fosse calcolato sulla vecchia pianta organica: ci sono stati diversi pensionamenti, ma il totale da spartire è rimasto sempre lo stesso. Una cosa poco opportuna in una fase di tagli violenti sulla sanità. Proprio per questi tagli, sono bloccati tutti i pagamenti extra mensilità per i medici e i contratti a termine non vengono rinnovati. Inoltre, non era stato discusso e chiarito con quali criteri veniva spartito questo tesoretto. Dal punto di vista formale, la procedura secondo Cgil e Uil era illegittima perché per attribuire questi extra serve una delibera della direzione generale, e non un semplice atto del responsabile delle risorse umane.

La vicenda sollevò molte proteste, tanto che alla fine la direzione regionale dell’Asur dispose che le somme attribuite ai dirigenti amministrativi venissero restituite, in attesa di chiarire la vicenda. E ora, la sanzione disciplinare nei confronti della Carradorini.

LA RESPONSABILE delle risorse umane, che nel procedimento è stata assistita dagli avvocati Luca Forte e Ranieri Felici, impugnerà la decisione presa dal collegio. «Resta il fatto che, con questo provvedimento, si dimostra che avevamo ragione – commenta Orlanda Rampichini della Cgil –. Comunque la sanzione disciplinare non è sufficiente, e andremo avanti anche con le procure». «Dieci giorni di sospensione sono tanti per una dirigente – prosegue Matteo Pintucci, sempre della Cgil –. Ma se il provvedimento affronta le questioni disciplinari, restano quelle di natura penale, su cui ci riserviamo un approfondimento, e la questione della affidabilità per i sindacati di questa persona nei tavoli di contrattazione: è grave che proprio chi si occupa di relazioni sindacali e di problemi relativi ai dipendenti abbia avuto una simile sanzione. Quanto alla ridefinzione dei premi, avevamo chiesto di limitare a ottomila euro quelli per i dirigenti amministrativi. Ma ci è stato risposto che manca una norma specifica per fare questa modifica. Secondo noi, se la sanità è costretta a tagliare, è meglio che lo faccia sui premi per gli amministrativi piuttosto che sul numero di infermieri».

«MA SU QUESTO siamo stati bloccati dal collegio sindacale dell’Asur di Ancona – conclude Maurizio Piccioni della Uil –. Noi abbiamo sempre detto che non vogliamo ridiscutere la questione, siamo disponibili però a parlare del ridimensionamento del fondo e dei criteri per distribuirlo. Su questa questione non ci fermeremo di certo, dopo la sanzione disciplinare».