Martedì 23 Aprile 2024

Primarie Pd nel caos, Irene Manzi sceglie Nicola Perfetti: si rompe il fronte anti-Carancini

Stop a Bruno Mandrelli, lei: "Inutile riproporre il confronto di cinque anni fa"

Irene Manzi

Irene Manzi

Macerata, 26 gennaio 2015 - Colpo di scena nel Pd, sul fronte degli anti-Carancini, in vista delle primarie. Proprio quando sembrava fatta per Bruno Mandrelli, con Nicola Perfetti pronto a passare la mano, ieri mattina è scesa in campo la deputata Irene Manzi a spalleggiare il giovane esponente renziano. La parlamentare, archiviato il sodalizio con il sindaco, ha sposato la via del cambiamento: non ha senso – è il succo del ragionamento dell’ex vicesindaco – riproporre un confronto andato in scena cinque anni fa (quello tra Carancini e Mandrelli); se si vuole voltare pagina rispetto a quest’ultima fase, bisogna puntare su un volto nuovo.

Alle primarie, Perfetti si presenterebbe in ticket insieme con Ninfa Contigiani, come la Manzi fuoriuscita dalla corrente del Nuovo Corso, quella che appoggia Carancini. Il ragionamento ha spiazzato quanti nel Pd pensavano fosse fatta per Mandrelli che – secondo indiscrezioni – ha avuto un duro battibecco con lo stesso Perfetti. Ciò che emerge dalla riunione di ieri, è un fronte anti-Carancini frantumato: la maggioranza del Pd avrebbe dovuto fare quadrato attorno a un candidato unico per provare a fare le scarpe al sindaco uscente e invece (a un mese dalle primarie) la situazione si è balcanizzata. I renziani della prima ora sono divisi tra i sostenitori di Perfetti e quelli di Mandrelli.

L’ex AreaDem è divisa tra gli spnsor di Mandrelli (in primis Angelo Sciapichetti), quelli che sono passati armi e bagagli con Carancini (l’assessore Narciso Ricotta) e coloro i quali spingono per una candidatura di Romano Mari. Quest’ultimo, però, sembra volersi estraniare dalla corsa. Resta da capire, poi, cosa farà Massimiliano Bianchini che nei giorni scorsi aveva annunciato di aver in serbo due nomi pesanti. Il primo è Mariella Tardella, presidentessa della Maceratese, il secondo Mauro Giustozzi, direttore amministrativo dell’Università. Le disponibilità ufficiali non ci sono, ma con una situazione così caotica Bianchini potrebbe effettivamente lanciare un suo uomo. Prima però bisogna capire cosa deciderà il Partito democratico. La resa dei conti è questione di giorni: a metà settimana dovrebbe spuntare il nome definitivo, anche se non si esclude che le candidature possano essere più di una. Intanto Carancini, che da settimane sta lavorando alle primarie nella sua posizione di primo cittadino, se la ride e ringrazia sentitamente i suoi oppositori interni.