"In Provincia qualcuno guarda le immagini porno": oscurato il web ai dipendenti

Stop pure ai siti d’informazione. Pettinari: "Si pensi a lavorare"

Una persona al computer

Una persona al computer

Macerata, 1 agosto 2014 - Non solo delibere, decreti e mail istituzionali, ogni tanto sarebbe stata aperta anche qualche finestra di siti porno, più adatta a un adolescente in piena tempesta ormonale piuttosto che a un dipendente pubblico in servizio. E poi prenotazioni di vacanze, quotidiani, blog. Insomma, una navigazione a tutto tondo. Peccato si tratti di computer in uso ai dipendenti della Provincia, al punto che il presidente Antonio Pettinari ha detto basta oscurando circa 200 siti internet, tra cui molti d’informazione, sui terminali in uso ai 449 stipendiati dell’ente.

Scoppia il caso dunque all’interno del palazzo di Corso della Repubblica, il secondo nel giro di pochi mesi dopo quello dei 2.500 euro spesi dal settore Urbanistica per acquistare Iphone e Ipad. Questa volta però nel mirino della censura sono finiti tutti i dipendenti, anche se a quanto pare solo qualcuno si divertiva a navigare liberamente durante le ore di lavoro, raggiugendo siti non proprio consoni a un ufficio istituzionale. E a rendere ancora più infuocato il clima c’è il fatto che la notizia è stata resa pubblica, come nel caso precedente, da una lettera anonima, vergata da qualcuno che a questo punto può essere considerato il corvo delle stanze della Provincia. E che parla espressamente di siti porno visitati dai funzionari.

«Il presidente — ha scritto l’anonimo — ha oscurato 200 siti internet a tutti i dipendenti dell’amministrazione per punire alcuni che navigavano sui siti porno. Può un presidente della Provincia agire in autonomia e indicare a propria discrezione quali siti proibire? Se tutti i pc della Provincia possono essere controllati dal Ced, perché non si controlla e si sanziona alla fonte e quindi chi abusa, anziché prendersela con tutti? Ce ne sono altri, tipo Youtube, che sono ugualmente distraenti, e Twitter, e il blog di Grillo?». Pare di capire che qualcosa sia sfuggito all’indice compilato dal presidente. Ma Pettinari, che sulla questione dei siti porno ha abbozzando un «non lo so» imbarazzato, ha confermato tutto il resto. Non solo, ha anche rivendicato la decisione. D’altronde anche nella vicenda dell’Iphone e dell’Ipad comprati dal dirigente aveva reagito con durezza, ricordando che lui usa un vecchio Nokia, più che sufficiente per le sue esigenze.

«Quei computer — ha commentato — sono strumenti di lavoro, e devono essere utilizzati solo per questo scopo. I dipendenti possono accedere a siti istituzionali e a quelli che hanno a che fare con le mansioni da svolgere. Non possono certo utilizzare internet per prenotarsi le vacanze. Cosa dovrebbero pensare i cittadini se sapessero che dipendenti che lavorano per loro utilizzano i pc per motivi privati? Io applico il regolamento, ed è da un po’ di tempo che avevo cominciato a studiare la situazione per capire come poter oscurare alcuni siti monitorando un settore, adesso lo abbiamo esteso a tutti».