Macerata, 10 gennaio 2013 - A PASSO di lumaca, 30 chilometri all’ora. Questo il limite di velocità imposto con un’ordinanza dalla Provincia, su due tratti di strada, per una lunghezza complessiva di 2 chilometri e 200 metri lungo la provinciale 113 che collega Sant’Angelo in Pontano a Monte San Martino. No, non siamo in un centro abitato densamente popolato, né in presenza di un’arteria che qualche scalmanato automobilista poteva aver scambiato per un circuito di Formula Uno. Il limite è strettamente connesso al cattivo stato dell’asfalto, in altre parole ad un fondo stradale dissestato e deformato, con rischi non indifferenti per la circolazione. Perché non ripararla? «In realtà il progetto c’è, ci sono i soldi, ed era anche stato fatto l’appalto per realizzare gli interventi necessari», spiega l’ingegnere della Provincia Alessandro Mecozzi. «I vincoli del patto di stabilità, però — continua — ci impediscono di utilizzare le risorse disponibili. E così, siamo stati costretti, per motivi di sicurezza, a varare l’ordinanza». E c’è il rischio che provvedimenti del genere possano interessare anche altre strade provinciali (un reticolo di 1.500 chilometri) con disagi non indifferenti: non solo con il rischio di transitare su un fondo pericoloso, ma magari di vedersi anche affibbiare una multa per eccesso di velocità.

 

«CAPISCO perfettamente lo sconcerto dei cittadini — sottolinea Micozzi —. Ma è bene che si sappia che in questo caso proprio non dipende da noi». La Provincia, in effetti, ha progetti esecutivi per 43 interventi complessivi, che valgono 13 milioni e 859mila euro. Di questi, 2 milioni e 840mila euro riguardano il risanamento di ponti stradali, un milione e 160 mila euro la sistemazione di quattro frane, ben 9 milioni riguardano proprio la sistemazione della pavimentazione e del fondo di tante strade. A ciò si aggiunga un intervento di 200mila euro per una nuova bretella, 110mila euro per due interventi riguardanti la sistemazione e l’adeguamento della segnaletica stradale e 249mila euro per la manutenzione straordinaria su due edifici scolastici.

 

«PROGETTI PRONTI e soldi disponibili nelle casse della Provincia, ma i vincoli del patto di stabilità ci impediscono di spenderli», ribadisce Micozzi. Per quanto riguarda, nello specifico, la provinciale 113, era stata fatta anche la gara d’appalto ed individuata la ditta che avrebbe dovuto realizzare le opere. Ma la Provincia non ha potuto procedere alla consegna dei lavori, in quanto non avrebbe potuto pagare la ditta. Se a questo si aggiunge che dal 2011 alla Provincia non è più arrivato un euro — rispetto ai 15 milioni precedenti — per le strade ex Anas, c’è davvero di che stare preoccupati. Insomma, qui il problema non è quello di riuscire a fare nuove strade, ma riuscire a mantenere in modo adeguato quelle che già abbiamo».

di FRANCO VEROLI