Loro Piceno (Macerata), 15 marzo 2013 - C’è attesa per conoscere le analisi dell’Arpam sui liquami finiti nel fiume Fiastra e l’entità dell’inquinamento causato dallo scarico di venerdì mattina a causa di un presunto guasto avvenuto nell’impianto a biogas VB02 di Loro Piceno. Intanto monta la protesta del comitato ‘No biogas’ di Loro Piceno che, in una nota accusa l’amministrazione locale di non prendere decisioni e di negare un incontro.


"Data la gravità dell’accaduto e date le dichiarazioni fatte dalla VBO2 in cui si evince che tale sversamento è dipeso da un mal funzionamento dell’impianto — si legge nella nota — il comitato chiede al sindaco Daniele Piatti di emettere un’ordinanza per bloccare in via cautelativa l’impianto per un tempo necessario affinché, la stessa amministrazione, mediante l’affidamento di un incarico a un tecnico esterno, valuti la sicurezza dell’intero impianto prima di autorizzarne la riapertura. Cosa che il sindaco in qualità di autorità sanitaria locale può e deve fare, anche considerando la vicinanza dell’impianto ad aziende come il mattatoio e di confezionamento uova che sono praticamente confinanti con la centrale".


Secondo il comitato — che si riserva di rivolgersi all’autorità giudiziaria — si tratterebbe di un atto dovuto. "Come suo solito il sindaco invece di assumersi le sue responsabilità a tutela della salute e dell’ambiente — prosegue la nota del comitato — prende tempo, generando il dubbio che non sia proprio dalla parte dei suoi cittadini". Nel frattempo sulla questione delle centrali a biomasse interviene il coordinamento provinciale di Macerata del Fronte Verde.

"Da anni nel nostro territorio — scrive in un comunicato — associazioni e comitati cittadini, lanciano un allarme simile all’Ilva di Taranto, dovuto all’inquinamento provocato da alcune aziende nel basso bacino del Chienti, di cui ne fanno parte i territori che vanno da Morrovalle a Civitanova per proseguire fino a Porto Sant’Elpidio. Oggi può essere dato un giudizio su basi scientifiche grazie al ‘Progetto Sentieri’a cui hanno partecipato Ministero della Salute, Istat, Università La Sapienza, Ispel, Inail, Cnr, Arpa e Istituto superiore di Sanità, e il quale dimostra che nella nostra area metropolitana ci si ammala di patologie che trovano nell’inquinamento un potente alleato. Altro fattore di rischio è legato all’esposizione agli agenti inquinanti dei prodotti agricoli. Eppure la Regione autorizza velocemente nuovi siti dove far nascere le centrali a biomasse".