San Severino Marche (Macerata), 10 settembre 2013 - "Pensavamo di aver già dato nove mesi fa con l’incidente del nostro figlio maggiore. Ma evidentemente il destino era già scritto. Questo però è il colpo finale". Cristina Paoloni è la mamma di Diego Luchetti, il 18enne di Loro Piceno schiacciato da un’auto durante un rave party clandestino sul monte Faito, nel territorio di San Severino. Nella loro villetta di contrada Appezzana, nella zona di Borgo San Lorenzo a Loro Piceno, Cristina e suo marito Silvano stanno aspettando che si tenga l’autopsia (in programma per questa mattina) per poi poter salutare il loro Diego, 18 anni compiuti il 30 agosto scorso.

Non riescono a darsi pace: nel novembre scorso, il loro figlio maggiore, Simone di 20 anni, era rimasto coinvolto in un grave incidente stradale. E dopo nove mesi è ancora costretto a fare la spola tra Loro Piceno e il Santo Stefano di Porto Potenza. Ora la nuova mazzata. "Diego — racconta la mamma, di professione commercialista — non doveva essere a quella festa balorda. Sabato sera sarebbe dovuto andare vicino ad Ancona, ma poi i suoi amici di Tolentino hanno cambiato programmi e si è ritrovato con un ragazzo di Urbisaglia su quella montagna".

Domenica mattina — mentre il marito Silvano (geometra a capo dell’Ufficio tecnico del Comune di Loro Piceno) era in Abruzzo per una gara di ruzzola — Caterina Paoloni si è svegliata, ma il letto di suo figlio Diego era vuoto. "Mi sono preoccupata — racconta cercando di trattenere le lacrime — e l’ho chiamato al telefonino. Mi ha risposto un suo amico che mi ha raccontato dell’incidente. A quel punto sono subito partita per San Severino".


Il papà di Diego ha saputo tutto dopo pranzo, quando la notizia era ormai di dominio pubblico da qualche ora. Hanno aspettato che rientrasse dall’Abruzzo prima di dirgli che suo figlio non c’era più. Di quel rave party la mamma di Diego non sapeva nulla. Suo figlio, studente dell’Itas "Matteo Ricci" di Macerata e calciatore del Montegiorgio, amava divertirsi, ma quello non era il genere di feste che abitualmente frequentava. "Diego non ci andava a queste feste balorde — dice la mamma —. Penso fosse la prima volta. A lui piaceva divertirsi e uscire, ma non in questi rave clandestini. Era stato anche a Rimini (alla notte rosa, ndr), ma si trattava sempre di feste organizzate, normali. Sabato sarebbe dovuto andare da un’altra parte".


Nessun contatto con Carlo M., il 20enne di Montelupone che ha investito Diego. "Non ci ha telefonato — dice Cristina Paoloni —. So solo che è di Montelupone, un ragazzo". Un ragazzo come Diego, che ora però è indagato per omicidio colposo. La famiglia Luchetti si è affidata all’avvocato Luca Pascucci, mentre per l’autopsia di questa mattina è stato nominato un consulente, il medico legale Franco Celi. Nel frattempo, dopo la pioggia di messaggi di domenica, ieri è stato rimosso dal web il profilo Facebook di Diego Luchetti.
 

Giancarlo Falcioni