Camerino (Macerata), 13 novembre 2013 - Per anni ha abusato della figlia, ora tredicenne. Un italiano, C.B. di 44 anni , gravato da precedenti di polizia, è stato arrestato ieri sera dai carabinieri della Compagnia di Camerino, per il reato di violenza sessuale aggravata e continuata.


I fatti si  sono  verificati in un Comune dell’entroterra maceratese e sono venuti alla luce soltanto la scorsa settimana quando la madre della ragazzina, apprendendo da quest’ultima dell’ennesimo tentativo di violenza del padre, si è rivolta ai carabinieri e ai servizi sociali.


Grazie anche al supporto degli psicologi, si è riusciti a ricostruire per intero il dramma. L’adolescente, secondo quanto emerso dalle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Macerata, avrebbe iniziato a ricevere le attenzioni morbose del padre sin dall’età di sei anni; sempre dalla ricostruzione, è emerso che l’uomo avrebbe tentato più volte di avere rapporti sessuali con la figlia, che le aveva fatto anche visionare filmati pornografici e che, a fronte della sua volontà di riferire i fatti alla madre, lui aveva minacciata di ammazzarla.


Dai racconti della ragazzina, sempre dietro idoneo supporto psicologico, è emerso che l’uomo avrebbe in più circostanze compiuto atti sessuali: toccamenti, palpeggiamenti e sfregamenti delle rispettive parti intime; in una circostanza più recente, l’uomo si sarebbe sdraiato sulla vittima e, costringendola a rimanere sul letto,  avrebbe iniziato a spingerla con il proprio corpo simulando, nel movimento, un vero e proprio rapporto sessuale.


Nel corso della delicata attività investigativa i militari dell’Arma hanno acquisito alcuni “files” di rilevante importanza contenenti delle conversazioni, registrate con il cellulare dalla stessa tredicenne, nelle quali si faceva esplicito riferimento ad alcuni episodi di violenza  posti in essere dall’uomo e si comprendono le minacce di morte ai danni della  minore.


Il tribunale per i Minorenni di Ancona, interessato della vicenda, aveva emesso  a carico dell’uomo un provvedimento di allontanamento dall’abitazione familiare con divieto di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla moglie e dalla figlia ma, intanto, il Gip del tribunale di Macerata ne ha disposto invece la custodia cautelare ritenendola, sulla base del grave quadro indiziario prospettato a suo carico e della sua pericolosità,  l’unica misura idonea ad escludere analoghe condotte. Ieri sera gli uomini del Capitano Orlando hanno bussato alla sua porta di casa e lo hanno arrestato rinchiudendolo nel carcere di Camerino in attesa dell’interrogatorio di garanzia.