Omicidio-suicidio di Recanati, il bimbo conteso e le denunce per stalking

L'avvocato: nessun segnale di una crisi così profonda VIDEO La tragedia

Il piccolo Giosuè Lucaroni, ucciso dalla madre a Recanati

Il piccolo Giosuè Lucaroni, ucciso dalla madre a Recanati

Recanati (Macerata), 14 febbraio 2016 - Un amore fortissimo per quel bambino, «che era la sua ragione di vita». Così ricorda l’avvocato Alessandra Perticarà, che aveva assistito Laura Paoletti in tribunale per la causa sull’affidamento di Giosuè. Un amore tanto forte, da non consentirle di sopportare che il piccolo stesse con il padre, lontano da lei. Ci sarebbe questo dietro il tremendo omicidio-suicidio di Sambucheto (foto) e video), avvenuto a pochi metri di distanza dal casolare dove, venti anni fa, si consumò la strage nella quale morirono tre persone. 

Laura e Lorenzo Lucaroni si erano separati circa un anno fa. Era stata lei ad allontanarsi dal compagno, che invece le era rimasto molto legato. Tra i due erano nati forti dissidi sul figlio: la mamma accettava malvolentieri che Giosuè stesse anche con il padre. Mesi fa lei aveva anche denunciato Lucaroni per stalking, mentre lui aveva accusato lei di non rispettare gli accordi sull’affidamento del piccolo: in realtà, tutto era solamente frutto di una elevata tensione tra i due ex compagni, e le denunce non avevano portato a nulla di concreto. 

Finalmente giovedì scorso c’era stata in tribunale l’udienza nella quale si era raggiunto un accordo: il giudice aveva disposto una consulenza sui genitori, per valutare bene la situazione, ma era un primo passo con il quale si sperava di poter finalmente rendere meno conflittuale la gestione del bambino. «Laura era una donna forte, combattiva, piena di vita – ricorda l’avvocato Alessandra Perticarà –, non c’era nulla che potesse far pensare a un gesto del genere, altrimenti ci saremmo tutti comportati diversamente. Lei non voleva lasciare Giosuè con il padre, ma comunque lo faceva, era successo anche mercoledì. In ogni caso, dopo l’udienza la situazione si sarebbe dovuta placare. Non c’era stato alcun segnale di una crisi così profonda». Alcuni amici della donna però con i carabinieri hanno ammesso quanto lei fosse turbata, esasperata dalla situazione. Anche venerdì sera avrebbe manifestato un malessere molto forte, e ieri dopo pranzo, poco prima che il padre venisse a prendere il piccolo, la situazione è tragicamente precipitata.