Il reparto di Oculistica è a rischio: ecco il piano per smantellarlo

Prende corpo l'ipotesi del trasferimento

L’ospedale di Macerata rischia  il ridimensionamento del reparto di Oculistica

L’ospedale di Macerata rischia il ridimensionamento del reparto di Oculistica

Macerata, 15 settembre 2014 - «L’Oculistica e la relativa sala operatoria, con tanto di macchinari imballati, da anni doveva essere trasferita al sesto piano dell’ospedale di Macerata, sesto piano mai aperto e ora ridotto a magazzino per letti». Questo scrivevano Cgil e Cisl nel giugno dello scorso anno, nell’ambito di una riflessione più generale sulla sanità maceratese. Nonostante le rassicurazioni dei vertici dell’Area Vasta, il timore che il reparto di oculistica venga destrutturato trasferendone le funzioni più importanti all’ospedale di San Severino, resta sempre molto alto. Sono in molti a esprimerlo, mettendo insieme una serie di fattori. Innanzitutto proprio il sesto piano: era stato pensato proprio per trasferirvi Oculistica, ma questa possibilità appare sempre più improbabile, anche se non può essere del tutto esclusa. In secondo luogo, già da anni il direttore è il dottor Vincenzo Ramovecchi, che guida anche l’unità di San Severino (dove ha la sua originaria titolarità) e effettua interventi alla cataratta anche a Recanati.

In terzo luogo, lo spostamento degli ambulatori negli spazi ex Inail mantenendone altri all’interno dell’ospedale, viene visto come il solo reale futuro del reparto, mentre per gli interventi chirurgici di rilievo ci si dovrà recare a San Severino, dove verrebbe trasferito un chirurgo attualmente in forza a Macerata. E’ vero, inoltre, che nell’ospedale cittadino resterà solo l’esame di angiofluorografia? In altre parole si starebbe preparando la strada ad una riorganizzazione dell’oculistica sull’Area vasta, nell’ambito della quale l’ospedale di Macerata potrebbe pagare un prezzo non trascurabile. 

I vertici dell’Asur smentiscono, anche perché ad oggi a nessuno è chiaro quali saranno gli effetti della riforma regionale che ha come asse portante l’organizzazione in rete e la “distribuzione” delle eccellenze sul territorio. E’ certo che ci sarà una razionalizzazione, come c’è già stato un accentramento dei primariati per alcuni servizi e reparti, ma bisognerà vedere come questo sarà disegnato e attuato. Oltre alle questioni su Oculistica, si pensi a quanto si è discusso e si discute sui punti nascita e altri importanti servizi. La logica della riforma, a quanto è dato capire, è quella di vedere, in rapporto all’attività e all’utenza, che cosa e quanto serva. Traduzione: se sull’Area vasta 3 basta un solo reparto di Oculistica a soddisfare le esigenze esistenti — ma il ragionamento riguarda anche altri reparti — perché tenerne due?

Intanto Sistino Tamagnini, della Cisl, sottolinea: «Sesto piano e oculistica sono due questioni importanti, ma non sono le sole. D’altro canto se non è chiaro in quale direzione vada la riorganizzazione della sanità maceratese si naviga nell’incertezza. E a pagarne le conseguenze sono soprattutto il personale e i cittadini, visto che ci sono servizi e prestazioni sempre più difficili da garantire per mancanza di operatori. Negli ultimi due anni nell’Area Vasta sono stati cancellati ben 400 posti di lavoro e la Regione ha annunciato ulteriori tagli al personale. L’Area Vasta 3 ha già pagato un prezzo rilevante. C’è veramente il rischio che il sistema imploda, che non regga più».