Sala slot davanti alla scuola, la rivolta dei genitori

Protesta in via Pace, il titolare si difende: i ragazzi saranno protetti

Il banchetto del Movimento Cinque Stelle in via Pace (foto Calavita)

Il banchetto del Movimento Cinque Stelle in via Pace (foto Calavita)

Macerata, 29 novembre 2015 – Protestano genitori e residenti davanti alla scuola Enrico Fermi (via Pace). Il nodo della discordia è la nascita a breve di un bar con sala slot e punto scommesse. Il locale, a sette vetrine, sorgerà proprio di fronte all’istituto scolastico. Ed esplode la rabbia dei cittadini. «Non è possibile mettere il gioco d’azzardo sotto il naso dei ragazzini – dicono genitori e residenti –, si tratta di un fatto gravissimo. Ormai è noto che il gioco d’azzardo sia una vera e propria dipendenza. Dobbiamo impedire che i nostri figli ce l’abbiano a portata di mano». Sul posto anche i sostenitori del movimento «Slot mob» e gli attivisti del Movimento Cinque Stelle, con un banchetto per la raccolta firme.

«Porteremo la questione come ordine del giorno urgente per il prossimo Consiglio comunale – sottolinea Carla Messi, consigliere comunale ‘Cinque Stelle’ –. Basta che un ragazzino entri nel bar anche solo per prendere una pizza e si ritrova davanti all’ingresso della sala slot, che tra l’altro, da quanto ne sappiamo, resterebbe aperta 24 ore su 24. Noi diciamo con forza che siamo contro il gioco d’azzardo. Ci siamo rivolti anche alla questura, che ha concesso l’autorizzazione ad aprire l’attività. Abbiamo fatto presente che questa sorgerebbe di fronte a una scuola e per di più al centro di un quartiere che registra già non poche problematiche, e sappiamo che la perdita al gioco porta con sé nervosismo e rabbia. Perché andare ad aggravare la situazione di questa zona di Macerata?»

«Proprio adesso, poi, che il quartiere si stava a fatica riqualificando – aggiungono due residenti, che preferiscono restare anonimi –. Siamo ben contenti che aprano esercizi commerciali sotto casa nostra, ma non di questo tipo, e poi proprio di fronte alla scuola. È il principio che è sbagliato, il gioco d’azzardo non deve apparire come una normale attività agli occhi dei ragazzini». Si difende il proprietario del futuro locale, giunto sul posto per fornire la sua versione ai manifestanti. «Vado ad aprire un bar – ribatte alla folla Valentino Catalini, 26 anni, maceratese –. Per quanto riguarda il gioco, ho sempre lavorato in casinò e in circoli vari, so bene come funziona. I ragazzini saranno sempre protetti. La sala slot è posizionata dietro, al buio, e l’accesso è vietato ai minori di 18 anni. Anche l’angolo scommesse, compresi i giochi virtuali, si trova in una parte separata dal locale dell’ingresso e non è visibile per chi è nel bar».