Immigrazione, a Salvini impedito l'accesso all'Hotel House. A Macerata scontri: un manifestante ferito

Il leader leghista è stato contestato. Anche lancio di uova e pomodori contro di lui FOTO La visita a Porto Recanati - Scontri a Macerata - Il pranzo VIDEO1 Blocco contro Salvini VIDEO2 La contestazione VIDEO3 Salvini in auto VIDEO4 I cori a Macerata VIDEO5 Gli scontri

Matteo Salvini

Matteo Salvini

Macerata, 27 aprile 2015 - Niente visita all'Hotel House per Matteo Salvini (foto). E' durata meno di un'ora la tappa a Porto Recanati del tour marchigiano del leader leghista. Un gruppo di immigrati, manifestanti e contestatori, infatti, gli ha impedito l'accesso al palazzone multietnico dove Salvini aveva annunciato la sua visita anticipando che, secondo lui, sarebbe da sgomberare esproriando gli appartamenti. Circondato da un cordone di polizia, Salvini si è fermato un po' nei pressi del palazzone, ma qui è iniziata la contestazione. E così la visita dentro il grattacielo è stata annullata. Si sono vissuti attimi di tensione, quando c'è stato il faccia a faccia tra Salvini e i contestatori. "Vattene, non ti vogliamo", l'invito più elegante rivolto al politico. "Andate all'asilo", una delle risposte di Salvini il quale poi si è diretto a Macerata davanti allo Sferisterio sono scoppiati subito disordini e tensioni (foto) con gli oppositori che attendevano il leader leghista. Sono volate anche manganellate e a quanto risulta due manifestanti sono rimasti feriti negli scontri con le forze dell'ordine.

«Mai con Salvini. Le Marche ti rifiutano»: così recitava uno striscione esposto ad Ancona da un gruppetto di esponenti dei Centri sociali marchigiani in sit it per protestare contro la visita del segretario della Lega Nord Matteo Salvini. La zona è stata presidiata da polizia e carabinieri in tenuta antisommossa per tenere separati i manifestanti. L’Hotel House di Porto Recanati, in provincia di Macerata, è l’edificio di 17 piani e 480 appartamenti, occupato da oltre 2 mila persone, la maggior parte delle quali immigrati, “che dovrebbe essere raso al suolo”. Lo aveva detto il leader della LN, Matteo Salvini, a margine della tappa inaugurale della campagna per le regionali delle Marche, a Fano. Il segretario leghista si recherà proprio nel pomeriggio a visitare il ‘palazzone’, all’interno del quale, qualche giorno fa, e’ stato un presunto terrorista islamico. “Vado a toccare con mano quello che leggo sui media e sui social network - ha spiegato - e che credo sia simile a quanto succede anche a Milano”. 

Il leader leghista è tornato poi anche sull'ultima tragedia nel Mediterraneo, costata la vita a 800 persone per attaccare frontalmente i democrati, "che si spacciano per buoni, invece sono i più cattivi perché illudono gli immigrati". Salvini si e' detto convinto, che "passata una settimana, dopo trasmissioni televisive per dire che è colpa della Lega e dopo che Bruxelles ha ribaltato il tavolo sulla testa di Renzi, continueranno gli sbarchi" e che "fra i presunti profughi ci sono possibili attentatori". Sui dati degli immigrati sbarcati in Italia nel 2014, a Salvini i "conti non tornano e mancano i controlli: 180 mila sbarcati e 20 mila protetti, tra i quali 4 mila minori: qualcosa non torna, dove sono finiti". Secondo il numero uno della LN, questo non è "essere buoni e generosi, almeno che la sinistra non abbia il progetto di avere un'Italia impaurita, precaria nel lavoro, che guarda il tg1 che è tele Renzi, aspettando che domani sia un altro giorno".

"Fascisti, vattene, vergogna": così era stato accolto Matteo Salvini, leader della Lega Nord, in piazza Roma ad Ancona, dove in mattinata era atteso dai gruppi dei centri sociali. Urla e grida di protesta contro il segretario del Carroccio, appena si è presentato con la sua immancabile felpa blu, questa volta con la scritta gialla "Marche". Contro Salvini, i manifestanti hanno lanciato uova e pomodori, accendendo anche dei fumogeni. Poco dopo l'arrivo di Salvini, i ragazzi dei centri sociali hanno cercato di rompere il cordone delle forze di polizia in assetto antisommossa. Un contatto tra gli agenti c'è stato, ma sono stati respinti. Il segretario leghista, prima di salire sul palco, si è fermato 15 minuti al banchetto della Lega dove si stanno raccogliendo le firme per la composizione della lista di candidati per le elezioni regionali.