Sanità, premi ai dirigenti: ecco i retroscena. "Cifre più alte, 40mila euro a testa"

Nuovi dettagli sugli extrabonus: i beneficiari sono quattro. Ecco i nomi

NEL MIRINO Bufera sulls sanità dopo il caso dei premi alla dirigenza amministrativa sollevato da Cgil e Uil

NEL MIRINO Bufera sulls sanità dopo il caso dei premi alla dirigenza amministrativa sollevato da Cgil e Uil

Macerata, 15 novembre 2014 - Mentre la sanità cittadina e non solo si infervora sui premi riconosciuti a tre dirigenti amministrativi, i sindacalisti esigono una precisazione: «I premi non ammontano a 20mila euro a testa, ma superano i 40mila, e i dirigenti più premiati non sono tre, ma quattro». Si precisa dunque il quadro di quanto sarebbe avvenuto nel febbraio 2013, senza giustificazione e senza una delibera. Nell’elenco sulla retribuzione di risultato della dirigenza con riferimento al triennio 2011-2013, con importi del 2013 ancora provvisori, risultano diversi nomi, che hanno preso somme tra i mille e i ventimila euro. Ce ne sono però altri che hanno preso di più: Alberto Cacciamani, 42.567 euro, Adriana Carradorini, 46.667, Paolo Gubinelli, 43.367 e Luigi Tartabini, 40.300. Il documento ufficiale specifica che si tratta di quanto dovuto come retribuzione di risultato e retribuzione di risultato a progetto. Ma i sindacati contestano che non sia stato prima discusso e poi esplicitato, con una delibera, con quale criterio questi soldi sono stati attribuiti. Non si discute se sono dovuti o meno, si discute di come sono stati attribuiti.

«Per prima cosa – dichiarano Orlanda Rampichini della Cgil e Maurizio Piccioni della Uil – bisogna premettere che questa vicenda è avvenuta l’anno scorso, con la precedente direzione generale, anche se solo di recente ne siamo venuti a conoscenza. Oggi sotto questo aspetto la situazione è molto cambiata, e in meglio, perché il direttore generale Pietro Gigliucci si sta seriamente ponendo questa questione, che è delicatissima e importantissima, e sta davvero facendo il possibile per ridare legittimità al tavolo delle trattative».

I sindacalisti spiegano cosa sarebbe successo. «L’Asur ha un fondo destinato al raggiungimento di obiettivi strategici. Questo fondo è calcolato sulla base della pianta organica, dunque non tiene conto dei pensionamenti. Ma nell’azienda sanitaria diversi dirigenti sono andati in pensione, e non sono stati sostituiti, quindi la somma viene oggi divisa tra meno persone. In teoria, prima di assegnare i soldi si devono fissare gli obiettivi, stabilire gli indicatori da usare per capire se sono stati raggiunti, nominare una commissione di valutazione e quindi decidere a chi e quanto dare, con una procedura concordata e soprattutto trasparente. In questo caso invece, solo per la dirigenza amministrativa, questa procedura non c’è stata, e mentre a noi, che chiedevamo di discutere di queste somme, veniva sempre risposto che non c’erano ancora i criteri regionali per farlo, qualcuno i soldi li aveva già presi. Quattro dirigenti, in particolare, hanno preso cifre molto elevate, superiori a 40 mila euro, relativi a tre anni di residui di fondi contrattuali, dal 2011 al 2013. Ma non si capisce come e perché questi soldi siano stati pagati, e nessuna delibera ufficializza il pagamento. Su questo abbiamo inviato la nostra segnalazione alla direzione dell’Asur, denunciando la gravità di quanto avvenuto».

Peraltro, i sindacati da anni stanno chiedendo una riduzione di questo fondo, che appare sproporzionato nel momento di grave crisi attraversato dalla sanità pubblica: Civitanova ha liquidato, a tutto il complesso della dirigenza sanitaria, premi per 332mila euro, Macerata 693mila e Camerino 228mila.

«Ma anche su questo il direttore generale Gigliucci si sta mostrando pronto a valutare la situazione», conclusono i rappresentanti delle due sigle sindacali. I dirigenti contattati hanno preferito non rilasciare dichiarazioni su questa vicenda.