Omicidio Sarchiè, colpo di scena. Farina: «C’ero, ma l’ha ucciso un altro»

Macerata, l’uomo ha ammesso di aver partecipato all’esecuzione e ha indicato il nome di una quinta persona. "Mio figlio è estraneo al delitto" FOTO Le tappe del giallo FOTO

Giuseppe Farina portato in carcere dai carabinieri (foto Calavita)

Giuseppe Farina portato in carcere dai carabinieri (foto Calavita)

Macerata, 28 febbraio 2014 – Colpo di scena nell’omicidio di Pietro Sarchiè (FOTO). «Ho partecipato all’agguato, ma non ho ucciso». E’ quanto avrebbe detto Giuseppe Farina ai pm mercoledì scorso. Il catanese, arrestato con l’accusa di essere l’esecutore materiale dell’assassinio, insieme con il figlio Salvatore, si era avvalso della facoltà di non rispondere, decidendo però di fornire dichiarazioni spontanee. Farina avrebbe anche indicato ai pm il nome del presunto omicida.

 L’uomo ha presentato ai pm un lungo memoriale. Su quanto dichiarato e sul presunto coinvolgimento di una quinta persona (gli altri indagati sono Santo Seminara e Domenico Torrisi finiti ai domiciliari, e Maria Anzaldi moglie di Seminara, indagata a piede libero, tutti accusati di favoreggiamento) sono subito scattate altre indagini dei carabinieri. Gli avvocati di Farina, i legali Mauro Riccioni e Marco Massei, nel corso di una conferenza stampa tenuta oggi a San Severino, hanno illustrato alcuni passaggi della dichiarazione del catanese. Farina e quest'altra persona - un uomo - avevano deciso di dare una lezione a Sarchiè, ma senza volerlo uccidere. Farina - hanno spiegato i legali - avrebbe avuto motivi di risentimento a causa della concorrenza per la vendita del pesce, mentre l'altro in passato avrebbe litigato con Sarchiè. In sostanza - è la loro versione - avrebbero dovuto solo spaventarlo e per questo gli tesero l'agguato. Sarchiè, alla guida del suo furgone, venne fermato da un'altra auto sulla quale, secondo i pm, ci sarebbe stato Salvatore Farina. Invece - sostiene il padre - il ragazzo sarebbe totalmente estraneo al delitto. Il complice di Farina avrebbe quindi fatto partire un colpo di pistola contro sarchiè ferendolo a una spalla. A quel punto l'avrebbero portato a Valle dei Grilli. Qui - sempre secondo le dichiarazioni spontanee rese al gip - mentre Farina parcheggiava il furgone, l'altro uomo avrebbe ucciso Sarchiè con cinque colpi di pistola. A Valle dei Grilli ci sarebbe stato anche Salvatore Farina che, nel frattempo, aveva telefonato al padre per raggiungerlo. Gli avrebbe chiesto se si sarebbero dovuti trovare a Castelraimondo per vendere il pesce come ogni giorno, invece il padre gli avrebbe detto di raggiungerlo e poi lo avrebbe portato con sè a Valle dei Grilli. Ma il ragazzo, una volta resosi conto di quanto era accaduto, sarebbe scappato infuriato con il padre. Una versione che, ovviamente, per essere confermata deve avere tutti i riscontri da parte dei carabinieri. E, soprattutto, va trovata questa quinta persona. Giuseppe Farina avrebbe anche scagionato Domenico Torrisi, dicendo che non sapeva nulla di quanto accaduto e che gli aveva chiesto una mano solo per buttare via il motoree del furgone.