Omicidio Sarchiè, Farina ai pm: «Gli ha sparato Seminara»

Quattro ore di interrogatorio per accusare l’altro e scagionare il figlio Salvatore

Santo Seminara con i carabinieri (foto Calavita)

Santo Seminara con i carabinieri (foto Calavita)

Macerata, 5 marzo 2015 – Giuseppe Farina, una delle quattro persone arrestate per l’omicidio del commerciante di pesce Pietro Sarchiè, interrogato oggi dai pm, ha ribadito la propria versione dei fatti: «Volevamo spaventare Pietro Sarchié, ma poi l’altro lo ha ucciso. L’altro è Santo Seminara». Con un interrogatorio di quattro ore, Farina ha confermato quanto detto con dichiarazioni spontanee durante l’udienza di convalida. Ed è stato lui a chiedere di parlare dopo sette mesi di silenzio. Seminara è l’altro catanese finito agli arresti domiciliari con l’accusa di favoreggiamento, assieme a Domenico Torrisi. Mentre in cella è finito anche Salvatore Farina, figlio di Giuseppe, accusato di essere l’esecutore materiale assieme al padre.

Oggi dunque, affiancato dai suoi avvocati Mauro Riccioni e Marco Massei, davanti al procuratore capo Giovanni Giorgio e al sostituto Claudio Rastrelli e ai carabinieri, Giuseppe Farina ha confermato quanto detto giovedì. Il figlio non c’entrerebbe nulla. Tutto sarebbe stato organizzato da Giuseppe Farina con Santo Seminara, suo ex datore di lavoro e suo amico. Farina non accettava più la concorrenza del sambenedettese, Seminara – a detta di Farina – avrebbe avuto vecchi motivi di risentimento con lui. Da qui la decisione di tendergli un agguato lungo la strada di Seppio.