Scuola, il futuro dei nostri precari: "Arrivano 168 insegnanti di ruolo"

Le nomine da settembre. Ma le cattedre vacanti sono di meno

Macerata, 28 agosto 2014 - Buone notizie per una parte dei docenti precari, specie quelli che svolgono attività di sostegno per gli alunni con disabilità. In base alle assegnazioni ministeriali, infatti, in provincia di Macerata, l’ormai prossimo avvio dell’anno scolastico vedrà l’immissione in ruolo di 168 docenti, la maggior parte dei quali — 107 — sono, appunto, insegnanti di sostegno. Entrando nel dettaglio, 22 sono i contratti a tempo indeterminato previsti nella scuola dell’infanzia (la vecchia materna), 14 dei quali per il sostegno; 49 quelli previsti nella scuola primaria (ex elementari), 36 dei quali per il sostegno; 36 quelli previsti alla scuola media, 23 dei quali per il sostegno; e 61 quelli previsti alle scuole superiori, 34 dei quali per il sostegno. Questo, però, non significa che saranno coperti tutti i posti disponibili, ma solo una parte. E, infatti, la prossima operazione sarà quella di fare le cosiddette nomine annuali, cioè assegnare ai precari della graduatoria permanente, le cattedre rimaste comunque vuote.

Se qualcuno pensa che ad essere immessi in ruolo siano persone che hanno messo il piede in una scuola per la prima volta si sbaglia di grosso: nella maggior parte dei casi si tratta di docenti che insegnano da dieci o anche quindici anni, in attesa dell’agognato posto. Una situazione alla quale, stando alle indiscrezioni di questi giorni, il Governo vorrebbe porre fine, stabilizzando i precari, con norme che – poi – impediscano che se ne producano altri. Intanto, molti istituti scolastici sono già in piena attività: quelli Superiori, in particolare, perché sono in corso di svolgimento le prove di verifica per gli allievi che a giugno avevano avuto il giudizio sospeso, vale a dire erano stati rimandati, come si diceva un tempo, su una o più discipline. Gli altri perché si stanno predisponendo gli incontri e le riunioni volte a programmare l’attività del prossimo anno scolastico.

L’inizio delle lezioni, come da calendario regionale, è fissato per lunedì 15 settembre, ma da lunedì primo settembre i collegi dei docenti, le riunioni di dipartimento e altro, impegneranno i docenti in un lavoro preparatorio decisivo per la funzionalità del lavoro che sarà svolto nel corso dell’anno. Ovviamente i problemi, come sempre, non mancano: dalle classi sempre più affollate, all’inadeguatezza degli spazi e alla sempre più forte carenza di risorse. «Tutti sottolineano l’importanza strategica della scuola — affermano in coro i docenti — ma è un fatto che da diversi anni a questa parte ci sono stati solo tagli». Insomma, ai proclami e agli slogan del governo la classe docente si aspetta che seguano fatti concreti in grado di sistemare la situazione dell’insegnamento pubblico. Resta da vedere se ce ne saranno nel consiglio dei ministri di domani, come più volte annunciato dal premier Matteo Renzi.