Blitz della polizia stradale: sequestrata area con rifiuti tossici

Gli agenti sono intervenuti vicino a un deposito di legnami a San Severino. Denunce e sigilli anche in una ditta di autoriparazioni di Montecosaro e in un’autocarrozzeria di Matelica

Una delle aree sequestrate

Una delle aree sequestrate

Macerata, 31 ottobre 2014 - La polizia stradale di Macerata ha scoperto una discarica ritenuta abusiva a San Severino sequestrando un capannone semidiroccato e altri immobili dislocati su un area di circa 20.000 metri quadri. Gli agenti hanno trovato ingenti quantitativi di rifiuti tossici, pericolosi e non, come due condensatori rifasatori industriali che emanano il caratteristico odore di olio dielettrico con policlorobifenile (Pcb), sostanza altamente tossica bandita dalla circolazione. Nelle vicinanze si trova un’attività deposito di legnami e il titolare è stato denunciato all’autorità giudiziaria.

Denunciati dalla stradale, in collaborazione con la polizia provinciale del settore ambiente, anche i legali rappresentanti di una ditta di Montecosaro autorizzata solo all’autoriparazione e alla vendita di auto che, sempre nel Maceratese, prendevano in carico veicoli destinati alla demolizione nonostante fossero sprovvisti delle relative autorizzazioni per il trattamento, dei veicoli fuori uso.

Sembre nell’ambito dei controlli sono anche stati denunciati a Matelica i titolari di un’attività di autocarrozzeria e sequestrata un’area dell’azienda di cira 300 mq nella quale erano depositati in modo incontrollato rifiuti pericolosi e non senza autorizzazione, costituiti da circa trenta veicoli demoliti, parti meccaniche, scarti metallici dell’atività di autocarrozeria, e filtri usati delle cabine di verniciatura.

Le operazioni rientrano in un’azione complessiva della polstrada Marche mirata al contrasto dell’insorgenza dei fenomeni quali attività abusive e gestione irregolare dei rifiuti, con l’impiego costante sul territorio del personale delle squadre di polizia giudiziari appositamente specializzato.

I controlli hanno interessato le concessionarie, le autofficine, le carrozerie e le attività di autodemolizione, di tutte le province marchigiane.