Sesso on line, poi scatta il ricatto

Vittima un imprenditore: «Paga 4.500 euro o diffondo il video»

Il sesso virtuale può nascondere molte insidie

Il sesso virtuale può nascondere molte insidie

Civitanova Marche, 18 aprile 2015 - Fa sesso virtuale su Skype con un’avvenente sconosciuta, davanti alla telecamera del pc si spoglia e si dà da fare con manovre di autoerotismo e pochi giorni dopo riceve una mail con allegata la sua performance e una richiesta di 4.500 euro da versare su un conto corrente aperto in uno dei tanti paradisi fiscali. Il conto da pagare, in caso di un rifiuto, vedere le proprie immagini hard immesse in rete.

Dopo il piacere, brutti momenti per un imprenditore civitanovese, 50enne, sposato, che a caccia di emozioni ha accettano sul web l’invito di una procace biondona. All’inizio di aprile si mette al pc a cercare emozioni e cade nella trappola. Con lei dall’altra parte del video che lo provoca, il 50enne fa la sua parte senza rendersi conto che, in quel momento, qualcuno sta girando un bel film con le sue evoluzioni sessuali. Dopo qualche giorno infatti riceve una mail da un fantomatico Interpol Ufficio Prevenzione Pedofilia in rete, con allegato il suo file hot, e la proposta di pagare una sanzione per archiviare quella prova imbarazzante.

Il poveretto suda freddo e decide di chiamare il suo avvocato. Insieme decidono di rispondere che accettano. Così ricevono un’altra mail in cui vengono date le coordinate del pagamento da effettuare entro due soli giorni. Con quella prova vanno dai carabinieri che aprono una indagine per estorsione.