Ospedale, un’attesa senza fine: sesto piano sempre abbandonato

Doveva ospitare oculistica: letti dismessi e macchinari inutilizzati FOTO Silenzio totale

Il sesto piano dell’ospedale di Macerata (Foto Calavita)

Il sesto piano dell’ospedale di Macerata (Foto Calavita)

Macerata, 23 settembre 2014 - Tra letti dismessi, macchinari abbandonati, corridoi bui e il rumore del vento che fischia fuori dalle finestre, il sesto piano dell’ospedale cittadino (foto) ha un aspetto spettrale. Tutto l’edificio è affollatissimo di pazienti, parenti, medici e infermieri che parlano, camminano, corrono, lungo ogni corridoio, ci sono persone in fila alle casse, malati in attesa di essere visitati, ma solo fino al quinto piano.

Al sesto infatti c’è la pace assoluta, il vuoto, l’abbandono totale. Il piano doveva essere lo spazio per la microchirurgia oculistica e il day hospital. I soldi sono stati spesi, e anche tanti, per preparare le stanze, comprare i macchinari e allestire una sala operatoria perfettamente funzionante. Ma in tutti questi anni il reparto è rimasto sempre inutilizzato. Quando dagli altoparlanti viene diffuso qualche messaggio, ad esempio per le auto parcheggiate male da spostare, arriva anche lì, e rimbomba tra le camerate e i corridoi deserti.

Eppure le promesse in questi anni non sono mancate: perfino in occasione della giunta comunale itinerante, nel luglio dell’anno scorso, al sindaco era stato assicurato che i lavori sarebbero stati completati entro la primavera e che la chirurgia oculistica sarebbe stata trasferita lì. Ma la primavera è passata, e anche l’estate, e per l’autunno è arrivata la notizia che il reparto di oculistica non solo non sarà potenziato, ma verrà trasferito a San Severino. E i soldi per preparare il sesto piano? Buttati alle ortiche.

Altra scena desolante, quel che resta del padiglione Carlo Urbani, chiamato così in nome del medico ucciso dalla Sars: il reparto di malattie infettive è stato spostato al primo piano, con nefrologia e neurologia, ha perso due posti letto e i sistemi di isolamento totale che erano al padiglione Urbani, per lasciare spazio al reparto psichiatrico. Intanto, dalle camere del vecchio reparto, non sono stati tolte neppure le lenzuola dai letti. Al piano terra della stessa palazzina, da oltre un anno aspetta l’inaugurazione l’hospice per l’assistenza ai malati terminali, ma su quello la direzione ha assicurato l’apertura imminente. Intanto, stanze e arredi si coprono di polvere, le erbacce dilagano e sul ballatoio esterno si trova persino un topolino morto.