Società partecipate: quanto guadagnano i dirigenti

Dalla Provincia ai Comuni: la galassia delle aziende e la spending review

Soldi (Ansa)

Soldi (Ansa)

Macerata, 15 settembre 2015 – Gestiscono società con giri d’affari (spesso) milionari e siedono su poltrone (altrettanto spesso) molto ben remunerate. È il drappello di manager delle aziende municipalizzate della provincia: professionisti scelti dalla politica per amministrare (con alterne fortune) le società in mano pubblica. Anche in questo settore, i tempi delle vacche grasse sono a volte solo un ricordo, ma continuano a ballare centinaia di migliaia di euro di compensi. Uno degli assegni più pesanti, in provincia, è quello di Stefano Gobbi, presidente del cda dell’Assm, la municipalizzata del Comune di Tolentino. Il compenso è di 25.619,50 euro lordi l’anno, cifra al quale va aggiunto il contributo Inail; l’Assm ha poi previsto anche un premio di produzione di 3mila euro in caso di determinati risultati. Per Graziano Natali, che nell’Assm somma le cariche di vicepresidente e di amministratore delegato, è stato invece stabilito un compenso di 21.959,57 euro, al quale si aggiunge un’indennità di risultato fino a 43.919,14 euro più Iva, a seconda degli utili della società.

Ballano cifre importanti anche all’Acquedotto del Nera dove la sforbiciata decisa nel 2012 si è limitata al 30% e non al 50% come aveva proposto l’allora sindaco di Porto Recanati, Rosalba Ubaldi. Al presidente Roberto Marincioni spettano 22.400 euro l’anno; meno della metà (10.500 euro) ai consiglieri Paolo Giacomucci, Gabriele Garofolo, Giovanni Fiacconi e Marco Aquilanti. Tra le società che premiano di più i propri amministratori c’è l’Astea, municipalizzata che raccoglie tra i soci maceratesi i Comuni di Montecassiano, Montelupone, Recanati e Porto Recanati. Per il presidente Mario Berrè c’è un compenso fisso di 21.738,24 euro al quale si aggiunge una voce variabile fino a 40mila euro in relazione ai risultati di bilancio. Il vice Enrico Cacciagiù può contare su 17.625,60 euro, mentre per i consiglieri semplici (Maria Elena Sacchi, Giuseppe Daveri, Eros Morandi, Roberto Brutto e Carlo Cipriani) sono previsti 7.931,52 euro. Tra i dirigenti dell’azienda, spiccano gli stipendi di Danilo Salvi e Massimiliano Belli, rispettivamente a quota 74.585,26 e 66.248 euro l’anno. A Macerata, per il presidente Francesco Pallotta l’Apm sborserà nel 2015 14.400a euro; per la vice Simona Giordano 4.800 euro e per i consiglieri Vladimiro Cerquetti e Roberto Fioretti 2.900 euro. L’altro membro del cda, Aldo Tiburzi, si è dimesso ad aprile prima di candidarsi in consiglio comunale. Restano a secco, invece, gli amministratori del Cosmari: dal presidente Graziano Ciurlanti ai vari consiglieri, non è previsto nessun compenso. Restano solo i rimborsi chilometrici per le trasferte. Al direttore generale Giuseppe Giampaoli va invece uno stipendio lordo annuo di 95.117,85 euro. La Task, società per l’informatizzazione, è guidata dall’ex sindaco di Montecassiano Francesco Vitali per un compenso di 9.520 euro. Sul sito della società, è messo bene in evidenza che si tratta di un assegno ridotto del 30% rispetto al predecessore. A Civitanova, dal primo maggio scorso, ha dovuto rinunciare a 14.791,68 euro l’amministratore delegato Sergio Cognigni: essendo pensionato, non può prendere soldi da società pubbliche. Mantiene il compenso da 8.873, 28 euro (nel 2014 erano 11.091,60) il presidente Francesco Mantella. Carlo Centioni guida le Farmacie comunali (8.480,80 euro), Falvio Rogani Gas Marca (9mila euro circa), Alessandro Brandoni la Civita.s (6.769,0), Paolo Pellegrini il Mercato Ittico (4.200).