Niente soldi per i medici. E l’Area vasta ‘ingaggia’ un architetto

Il paradosso: incarico prorogato per un professionista in servizio ad Ancona, paga Macerata. Intanto anche Malattie infettive perde il primario

L’ospedale di Macerata

L’ospedale di Macerata

Macerata, 28 giugno 2016 - Primari che rischiano di restare nel libro dei sogni, primari che vanno in fumo, primari che arrivano dopo anni di vacanza. Per l’ospedale di Macerata la campana suona sempre più... a morto. Per quanto riguarda il posto di Radiologia interventistica, auspicato dal sindaco Romano Carancini e previsto nella determina Asur 350 del 2015 (che ridefinisce l’assetto aziendale), nulla è poi stato fatto per istituirlo in pianta organica. Quindi ha ancora meno senso parlare di attivazione del concorso di un posto che non esiste. E che, a quanto è dato sentire ultimamente, mai esisterà.

Tra le altre cose, la citata determina 350 prevede che il posto di primario di Malattie infettive è «perdente», nel senso che l’attuale struttura complessa è soppressa e declassata a struttura semplice. Quella che è stata da sempre una delle eccellenze dell’ospedale maceratese è stata nel corso degli anni letteralmente massacrata. La palazzina costruita appositamente per ospitare tale reparto è stata utilizzata per altri scopi, i posti a Malattie infettive sono stati drasticamente ridotti e trasferiti all’interno dell’ospedale, in... coabitazione con altri reparti. Ed ora la mazzata definitiva. Il reparto di Malattie infettive ha visto susseguirsi primari del calibro di Federico Lamberto Nardi e Federico Betti, ha avuto l’onore di avere fra i suoi dipendenti niente meno che Carlo Urbani e da 15 anni è diretto da Alessandro Chiodera, il quale ora dovrà incredibilmente interrogarsi sul suo futuro. Macerata, dunque, non avrà più il primariato, mentre Fermo in men che non si dica ha bandito un concorso e assunto un suo nuovo primario.

Bisogna stringere la cinghia di questi tempi, si potrà obiettare. Se sul fronte dei primari sono dolori, l’Area Vasta non riesce a fare a meno di altre figure come dimostra una recente determina (la 651 del 16 giugno) con la quale si proroga l’utilizzo temporaneo di un architetto, dipendente del Comune di Recanati, presso l’Area Vasta n.3. Area Vasta, che sosterrà la spesa di tale unità, oltretutto utilizzata da tempo presso l’Asur, ad Ancona. Evidentemente nei pensieri dei vertici dell’Area Vasta, per la sanità maceratese gli architetti sono più utili ed importanti dei medici. Forse servono ad evitare che l’intero sistema crolli addosso ai cittadini.