Spaccio ai giardini, subito liberi i tre arrestati. Due sono richiedenti asilo

Ok dal giudice alla convalida: scatta l’obbligo di firma dopo la maxi-operazione della polizia

I controlli della polizia nella zona dei giardini Diaz

I controlli della polizia nella zona dei giardini Diaz

Macerata, 6 febbraio 2016 - Tornano liberi con l’obbligo di firma i tre arrestati per spaccio di stupefacenti dalla polizia. Oggi si è tenuta l’udienza di convalida, in tribunale. Per primo è stato esaminato il caso di Mattia Romagnoli, il ventenne arrestato dalla Squadra mobile a Sforzacosta: in casa sua gli agenti hanno trovato mezzo etto di hashish. Difeso dagli avvocati Alessandro Marcolini e Raffaele Belogi, il ragazzo ha ha assicurato che lo stupefacente trovato in casa sua era solo per uso personale, respingendo l’accusa di averlo ceduto ad altri. Il suo arresto poi è stato convalidato e lui è stato rimesso in libertà, con l’obbligo però di andare in Questura a firmare cinque giorni alla settimana, come era stato chiesto dal pm (l’avvocato Francesca D’Arienzo). La direttissima proseguirà il 19 febbraio.

Arresti convalidati anche per i due asiatici fermati ai giardini Diaz. Akbar Khan Tarakhail, pakistano di 22 anni, e Muhammad Asim Mazhar, anch’egli pakistano, di 29 anni, richiedenti asilo arrivati da pochi mesi e in possesso di regolare permesso, erano stati notati mentre cercavano di scappare dal parco. Ma la polizia aveva circondato tutta la zona, e la loro fuga è durata poco. I poliziotti hanno poi recuperato un etto di hashish, di cui i due avevano cercato di disfarsi. Dai controlli poi è emerso che uno vive a San Ginesio, inserito in un progetto di assistenza del Gus; l’altro è stato da poco allontanato da una analoga sistemazione a Loro Piceno, dopo la cessazione del programma di assistenza. Dopo la convalida dell’arresto, sono stati rimessi in libertà ed entrambi andranno a San Ginesio: quattro giorni a settimana dovranno andare a firmare alla caserma dei carabinieri, come chiesto dal pm (avvocato Francesca D’Arienzo). La direttissima per loro, difesi dall’avvocato Gian Claudio Luzi, si farà il 4 marzo.