Macerata, parte il conto alla rovescia per i Radiohead

Sferisterio, attesa per il concerto di solidarietà per i terremotati

Il concerto dei Radiohead in segno di solidarietà per i terremotati (Foto Afp)

Il concerto dei Radiohead in segno di solidarietà per i terremotati (Foto Afp)

Macerata, 18 agosto 2017 - Arrivano i Radiohead, e non solo: tanti gli ospiti di fama nazionale attesi domenica sera, per il concerto di beneficenza allo Sferisterio, il cui ricavato sarà devoluto per interventi di restauro nelle zone terremotate. Seduti tra il pubblico ci saranno attori italiani conosciuti. Secondo indiscrezioni, ad assistere allo spettacolo, unico nel suo genere, saranno volti noti del cinema nazionale. Sale l’attesa in città per l’esibizione speciale, acustica, del duo Radiohead composto da Thom Yorke e Jonny Greenwood, rispettivamente cantante e chitarrista della band inglese conosciuta in tutto il mondo. Un concerto che ha visto i biglietti in prevendita polverizzarsi in appena quattro minuti. Un concerto voluto da Greenwood (e Yorke ha scelto di affiancarlo volentieri nell’impresa) perché il chitarrista, che ha casa nel Fermano, si è trovato suo malgrado a vivere l’esperienza del terremoto.

La band d’apertura, che sarebbe stata voluta dagli stessi Radiohead, sarà un gruppo marchigiano. E sul fronte sicurezza, le misure saranno le stesse già viste in essere per la lirica e per Musicultura: blocchi di cemento, veicoli di traverso, modifiche alla viabilità nella zona intorno l’arena e controlli del contenuto di zaini e borse. Un controllo approfondito sarà effettuato anche all’ingresso: "Si consiglia di mettersi in fila per le 20 (questa l’ora in cui apriranno i cancelli dello Sferisterio), dato che ci vorrà parecchio per la verifica dei biglietti all’ingresso – è l’appello di Luciano Messi, sovrintendente dello Sferisterio –. Occorre presentarsi provvisti di un documento d’identità con foto". Sarà infatti verificato che il nome stampato sul biglietto corrisponda a quello sul documento, lo stesso per la foto. Per quanto riguarda l’ipotesi maxischermo, da sistemare in piazza per permettere di assistere a chi è rimasto a bocca asciutta, "non se ne parla neanche – precisa Messi –, è un’idea che non è mai stata presa in considerazione". Moltissime sono state le richieste per un maxischermo, non solo da singoli cittadini ma pure dai Comuni, anche del Fermano. Non è possibile, però, per motivi di sicurezza.

"Ho vissuto anch’io il terremoto", ha dichiarato Greenwood il mese scorso al Carlino, spiegando che è uno dei motivi per cui ha deciso di esibirsi allo Sferisterio. Il chitarrista vive infatti per buona parte dell’anno a Monsampietro Morico (Fermo): era lì quando c’è stata la scossa di agosto, e anche a ottobre si trovava nel Fermano. "Ricordo la tristezza dei giorni seguenti – ha detto Greenwood –, i villaggi vuoti e le persone sotto choc, che dormivano in macchina ed erano angosciate per il futuro". Perché un concerto per le Marche e le sue opere d’arte? "C’è il rischio che tutto venga dimenticato – ha specificato Greenwood – o peggio la supposizione che il problema sia finito. Ma non è così ed è importante che l’attenzione sulle Marche resti alta. Speriamo di dare un supporto per il restauro delle opere. È soltanto una piccola cosa, se paragonata alle case distrutte, ma possiamo contribuire a un cambiamento: nei precedenti terremoti, le opere d’arte spedite fuori non sono mai più tornate. Dovrebbero restare nelle Marche, invece". Della gestione del ricavato si occuperà il comitato ArteProArte.