L’Olbia piomba su Daniel Kouko

Maceratese, l’attaccante piace al club sardo ripescato in Lega Pro

Kouko nella partita contro il Prato (foto Calavita)

Kouko nella partita contro il Prato (foto Calavita)

Macerata, 9 agosto 2016 - Macerata c’è l’Olbia, con dietro la supervisione del Cagliari, sull’attaccante Daniel Kouko, classe ‘89. Tra le parti è stata intavolata una trattativa e nei prossimi giorni si saprà se è andata in porto.

Il giocatore è arrivato in biancorosso nel 2014, quando la Maceratese era allenata da Magi e ha contribuito alla scalata in Lega Pro segnando 14 gol sulle 30 presenze, lo scorso anno si è confermato mettendo la firma in otto circostanze e fornendo diversi assist.

Ora il ragazzo potrebbe cambiare aria. Nel frattempo c’è anche da considerare che la Maceratese deve essere completata laddove ha manifestato dei problemi. La fase difensiva è quella che dovrebbe preoccupare di più perché in due gare ufficiali, a Campodarsego e contro il Carpi, i biancorossi hanno incassato sei gol, tre partita.

Troppi, soprattutto considerando che in alcuni casi sono stati frutto più degli errori dei biancorossi che merito degli avversari. Su questo lo staff tecnico deve riflettere. Durante la partita col Carpi il diesse Stambazzi ha parlato con il collega carpigiano e nella chiacchierata è venuto fuori il nome di Boron.

Si tratta di un terzino che nella passata stagione ha 16 presenze nel Siena, nella stagione precedente 23 con il Grosseto. «È una Maceratese che gioca sempre la palla – è l’opinione espressa dal diesse Stambazzi dopo la partita con gli emiliani – e non si è fatta intimorire dall’avversario di categoria superiore. L’altro aspetto emerso è che possiamo contare su elementi che hanno i mezzi per mettere in difficoltà gli avversari sia sotto rete sia in fase di gioco». Ma c’è anche l’altra faccia della medaglia, e cioè gli aspetti negativi sui quali c’è da lavorare e correggere perché in campionato non si ripetano certe situazioni. «Occorre – ha detto il diesse – evitare quelle sbavature che alla fine incidono in negativo su una partita e nel contempo dobbiamo cercare di essere più squadra. C’è anche da dire che siamo una formazione nuova per cui occorre tempo perché i giocatori si conoscano».